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SPECIALE PESACH 5784

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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Rosh Ha-Shanà 5784: ''Non, Je Ne Regrette Rien''

    Di David Moresco

    Questo è il titolo di una famosa canzone francese: “Non ho nessun rincrescimento”. È una frase che nessun ebreo può mai dire. R. Joseph Beer Soloveitchik (Belarus, 1903-1993, Boston) diceva che l’uomo è per definizione un peccatore. Se vogliamo fare teshuvà e cambiare strada, è quindi necessario e doveroso essere “sorry” e avere “regrets” per cose che abbiamo fatto o che non abbiamo fatto…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Nitzavìm: “La mala oppinione”

    Di Redazione

    Moshè radunò tutto  il popolo e disse loro che erano venuti lì tutti insieme “Per accettare il patto dell’Eterno tuo Dio e il giuramento che fa con te oggi. Egli ti costituisce oggi come Suo popolo e sarà tuo Dio, come ti disse e come giurò ai tuoi padri, ad Avraham, a Yitzchàk e a Ya’akòv. E non solo con voi io…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Ki Tavò: Dove sono oggi i leviti?

    Di Redazione

    Questa parashà inizia con la mitzvà di portare di anno in anno le primizie al Bet Ha-Mikdàsh a Gerusalemme (Devarìm, 26: 1-2) e prosegue con la mitzvà  di dare la decima ai poveri, orfani e vedove, nel terzo anno e nel sesto anno del ciclo di sette anni.             Ogni anno vi era la mitzvà di dare la terumà (in media un cinquantesimo del raccolto) al kohèn e poi la prima decima al levita. Una seconda decima…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Ki Tetzè: Come trattare i dipendenti

    Di Redazione

    In questa parashà la Torà insegna che i dipendenti vanno pagati in tempo, con queste parole: “Non trattenere il salario dovuto al tuo dipendente povero o bisognoso, sia lui uno dei tuoi fratelli [israeliti] o uno straniero che risiede nella tua terra e in una delle tue città. Lo dovrai pagare nello stesso giorno in cui è dovuto prima del tramonto del…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Shofetìm: Le leggi di guerra

    Di Redazione

    Le leggi di guerra cambiarono poco fino all’era moderna. Ai tempi di Giulio Cesare erano probabilmente più drastiche di quelle descritte nella Torà e nel libro di Yehoshua’ ai tempi della conquista di Eretz Israel. In questa  parashà è scritto: “Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima la pace. E se acconsentirà alla pace e ti aprirà le…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Reè: Eccezioni nell’osservanza delle mitzvòt

    Di Redazione

    Alla fine della parashà  la Torà prescrive le mitzvòt  da osservare in occasione della festa di Sukkòt, quando  le stagioni dei raccolti sono terminate. In questa occasione nella Torà  è scritto: “... ti rallegrerai in questa tua festa (ve-samachtà be-chaghèkha), tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo servo e la tua serva, e il levita, lo straniero, l’orfano e la vedova che saranno entro le tue porte”…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di ‘Ekev: L’idolatria di oggi

    Di Redazione

    Nel secondo brano dello Shema’ che appare in questa parashà è scritto: “Guardate bene però che il vostro cuore non sia sedotto e vi sviate, servendo altri dei e prostrandovi loro” (Devarìm, 11:16).            R. Joseph Beer Soloveitchik (Belarus, 1903-1993, Boston) in Mesoras Harav (p. 96) commenta che sappiamo quanto la Torà odi il paganesimo e quante volte avverta Israele di non…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vaetchanàn: Non pensarci neppure!

    Di Redazione

    In questa parashà Moshè ripete al popolo d’Israele i Dieci Comandamenti, con qualche variazione di linguaggio al fine di essere più esplicito. Nella parashà di Yitrò è scritto: “Non desiderare (lo tachmòd) la casa del tuo prossimo, non desiderare la moglie di lui, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino. Né alcuna cosa che…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Coltivare la memoria a Tisha’à BeAv

    Di Roberto Riccardi

    Nel corso dell’anno nel Tempio Maggiore di Roma ci sono due momenti inconfondibili. Lo caratterizzano in modo segnato, ciascuno a modo proprio. Hosha’annà rabbà e Tish’è Beav sono impressi nella mente di ogni frequentatore del Tempio. A livello emozionale questi due momenti si trovano agli antipodi: se la gioia incontenibile di Hosh’annà rabbà ricorda, per quanto possibile, quella proverbiale del…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Devarìm: Cosa è la “semikhà”?

    Di Redazione

    La haftarà che accompagna la parashà di questa settimana è una delle haftaròt denominate “di disgrazie” nelle quali i profeti criticano Israele per i peccati da loro commessi. Queste haftaròt vengono lette nelle tre settimane tra i digiuni del 17 di Tamuz e del 9 di Av, il giorno in cui fu distrutto il Bet Ha-Mikdàsh. Nei sabati seguenti il 9 di Av si leggono le haftaròt “di consolazione”.             Anche le haftaròt “di disgrazie”…