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    Israele e India partner in una start-up idrica

    L’ambasciata israeliana in India ha recentemente annunciato di aver raggiunto un accordo con le organizzazioni indiane per fornire competenze e risorse alle start-up e alle aziende del settore idrico. L’obiettivo prevede una partnership per creare un programma completo di accelerazione della tecnologia idrica. L’ambasciatore israeliano Naor Gilon ha firmato un memorandum d’intesa (MOU) lo scorso 3 agosto con Karanpal Singh – il fondatore della società di venture capital con sede in India, Hunch Ventures, e l’acceleratore di startup aziendali, The Circle – su un’iniziativa per aiutare le start-up indiane a plasmare il futuro dell’industria idrica, fornendo approfondimenti tecnologici e accesso alla raccolta fondi e alla commercializzazione sul mercato.

    L’obiettivo, noto come “The Water Challenge”, vedrà i partecipanti prendere parte ad un programma di accelerazione completo che includerà tutoraggio e opportunità di networking da parte di specialisti indiani e israeliani nella tecnologia dell’acqua. “Questo programma di accelerazione, della durata di 3 mesi, è un’opportunità promettente per le start-up nel campo idrico per innovare, collaborare e creare soluzioni sostenibili”, ha condiviso l’Ambasciatore Gilon in una nota. Il notevole successo d’Israele nella desalinizzazione e in altri aspetti della tecnologia idrica ha aiutato il paese a combattere i problemi di insicurezza idrica che terrorizzavano gli ecologisti diversi anni fa, e ha posto il paese all’avanguardia globale dell’innovazione idrica.

    Come Israele, l’India deve affrontare notevoli problemi di approvvigionamento idrico derivanti da una combinazione di fattori naturali. Mentre Israele ha dovuto affrontare problemi di sicurezza idrica a causa della mancanza di fonti idriche nella sua posizione geografica, l’India deve affrontare problemi di sicurezza idrica dovuti invece alla crescita della popolazione, all’urbanizzazione, all’industrializzazione, ai cambiamenti climatici e a pratiche di gestione idrica inadeguate, tra le altre difficoltà affrontate dal più popoloso del mondo.

    “Israele è il leader globale nelle tecnologie idriche e, data la numerosità della popolazione indiana, siamo entusiasti di lavorare insieme per la sostenibilità e la sicurezza idrica. Attraverso questa collaborazione porteremo in India tecnologie all’avanguardia per lavorare con le aziende indiane”, ha aggiunto Singh.

    Questa non è la prima collaborazione in materia di tecnologia idrica tra Israele e India, settore in rapido sviluppo: la start-up israeliana Watergen ha firmato una partnership con il conglomerato indiano SMV Jaipuria Group nel 2022 per sviluppare macchine che trasformano le molecole di umidità in acqua potabile. Lo stato indiano di Haryana e la compagnia idrica nazionale israeliana hanno raggiunto un accordo lo stesso anno per migliorare le infrastrutture idriche nello stato dell’India settentrionale. 

    “Questo programma includerà esperti provenienti da Israele e India e sfrutterà il potere dell’innovazione di entrambe le nazioni per affrontare le sfide idriche cruciali del nostro tempo. Credo che questo porterà un cambiamento positivo, promuovendo soluzioni sostenibili e dando forma ad un futuro più luminoso e sicuro a livello idrico” ha spiegato Gilon.

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