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    “Il viandante del sogno… il sogno continua”: una mostra celebra l’arte di Aldo Di Castro

    Da mercoledì 11
    ottobre presso la Galleria Deniarte si inaugura la mostra ‘Il viandante del
    sogno… il sogno continua’ di Aldo Di Castro, a cura di Ermanno Tedeschi.
    Un’esposizione per ripercorrere la vita e l’arte di Aldo Di Castro, un pittore
    unico nel suo genere in grado di unire la sua forte identità italiana e la sua
    identità ebraica in un dialogo artistico senza fine. Opere colorate, ricche di
    luce e forma che continuano ancora oggi a raccontare un sogno.  “L’ebraismo e l’arte di rappresentarlo
    attraverso i suoi simboli e le sue tradizioni è stata la passione di una vita
    di mio padre, Aldo Di Castro. Molti lo hanno conosciuto di persona, altri lo
    legano alle sue opere, alle sue vetrate fatte per il Tempio dei Giovani e
    dell’Oratorio Di Castro, ai disegni o agli acquarelli che in alcuni casi sono
    appesi ai muri delle nostre case – racconta a Shalom Silvio Di Castro, figlio
    dell’artista- In questi anni, da quando purtroppo papà non c’è più, ho
    raccolto, riunito e catalogato con cura, insieme a mie sorelle, tutte le opere
    d’arte che ha lasciato custodire alla mia famiglia. Per noi non era però più
    abbastanza lasciarle in un posto dove poterne godere da soli, così assieme ad
    Ermanno Tedeschi è nata l’idea di questa mostra, l’abbiamo chiamata “Aldo Di
    Castro – Il viandante del sogno… il sogno continua” e sarà la mostra in sua
    memoria che raccoglierà i suoi migliori lavori, prodotti in anni di studio”.

    Un rapporto profondo
    quello che Aldo Di Castro ebbe col suo ebraismo e con la sua città, Roma, che
    cercò sempre di raccontare attraverso la sua arte. “Non ho avuto la fortuna di
    conoscere personalmente Aldo Di Castro, ma grazie all’amico Rav Amedeo
    Spagnoletto sono entrato nel suo mondo in occasione di una mostra dedicata alla
    festa ebraica di Chanukah che curai lo scorso anno al MEIS – Museo Nazionale
    dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. Ricevetti dal direttore del
    MEIS l’immagine di un quadro relativo a questa piacevole festa realizzato
    dall’artista romano, che raffigurava i vari simboli di Chanukah. Fui subito
    affascinato dal suo stile, dalla poesia dei suoi quadri e dalle sue capacità
    pittoriche. Non esitai neanche per un momento a inserirlo nel mio progetto
    espositivo. In seguito conobbi il figlio Silvio, che mi diede la possibilità di
    approfondire il lavoro di suo papà, un vero pittore, ebreo romano, legato
    profondamente alle sue radici religiose e alle bellezze della Capitale.

    In una mia visita
    romana ho esaminato una molteplicità di schizzi, stampe e quadri. Ho avuto la
    sensazione di conoscerlo da sempre, come se le sue opere facessero parte della
    mia memoria e della mia storia personale” ha aggiunto Ermanno Tedeschi.

    Colori, forme e
    simboli che si fondono attraverso diverse tecniche pittoriche in una dimensione
    quasi onirica per dar vita all’arte di Aldo Di Castro. Un percorso artistico
    che verrà raccontato e ripercorso in questa mostra. “Difficile se non
    impossibile descrivere in poche parole la figura di mio padre. Un uomo che ha
    vent’anni dalla sua scomparsa ancora ci insegna tanto. Per anni è stato membro
    attivo del Keren Hayesod. Memorabile la sua passeggiata con il compianto primo
    ministro Rabin. Adorava altresì Roma città dove era nato. In tutte le sue
    opere, dipinti, vetrate nei suoi racconti e fiabe traspaiono con chiarezza
    quelli che sono sempre stati i punti cardini della sua esistenza:
    un’incrollabile fede ebraica e la sua città. L’amore per Roma e l’ebraismo, ad
    esempio si fondono come in una dimensione onirica, nelle vetrate che allietano
    le preghiere di chi si reca a via Balbo e al tempio dei giovani” ha condiviso
    Sandra Di Castro, figlia dell’artista.

     La mostra è promossa
    dalla Comunità Ebraica di Roma, dall’Associazione culturale Aldo Di Castro e da
    altri prestigiosi partner, sarà visitabile fino al 26 ottobre 2023 con ingresso
    libero.

     

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