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    I russi attaccano il memoriale del massacro di Babyn Yar a Kiev

    Non solo i civili, l’esercito russo percuote e distrugge anche la memoria. Nel corso della giornata di martedì un attacco aereo russo ha colpito la torre della televisione principale di Kiev, nel cuore della capitale ucraina, interrompendo alcune trasmissioni statali ma lasciando intatta la struttura. L’attacco alla torre della televisione ha colpito anche un importante memoriale della Shoah a Kiev, il memoriale di uno dei massacri più grandi della storia: Babyn Yar. A riportarlo il consiglio del sito.

    Dopo che un’esplosione si è diffusa in giro per la città e il fumo è stato visto salire nel distretto di Babyn Yar, il ministero dell’Interno ha condiviso che le apparecchiature sono state danneggiate e che “i canali non funzioneranno per un po’”.

    Il presidente ucraino Zelensky ha twittato: “Al mondo: che senso ha dire «mai più» per 80 anni, se il mondo tace quando una bomba cade sullo stesso sito di Babyn Yar? Almeno 5 uccisi. Storia che si ripete…”

    Il memoriale di Babyn Yar poggia su una fossa comune contenente i corpi di 34.000 ebrei che furono massacrati lì nel 1941, quando la città era sotto l’occupazione nazista. La strage fu compiuta dalle truppe delle SS insieme a dei collaboratori locali.

    L’entità del danno al sito non è stata immediatamente chiara. Andriy Yermak, direttore dell’Ufficio presidenziale ucraino, ha detto: “La Russia ha lanciato un attacco missilistico senza precedenti. Questi criminali stanno uccidendo le vittime della Shoah per la seconda volta”.

    “Il Presidente russo Vladimir Putin cerca di distorcere e manipolare la Shoah per giustificare l’invasione illegale di un paese sovrano democratico, e ciò è assolutamente ripugnante. È simbolico che inizi ad attaccare Kiev bombardando il sito di Babyn Yar, il più grande dei massacri nazisti”, ha spiegato in una nota Natan Sharansky, presidente del Babi Yar Holocaust Memorial Center ed ex capo dell’Agenzia ebraica.

    Nella nota, Sharansky faceva riferimento anche alle affermazioni pronunciate da Putin prima dell’invasione russa, avvenuta lo scorso giovedì, secondo cui lo stava facendo, in parte, per “denazificare” il paese.

    “Noi, al Babi Yar Holocaust Memorial Center, costruito sulla fossa comune della Shoah più grande d’Europa, lavoriamo per preservare la memoria storica dopo decenni di soppressione sovietica della verità storica, in modo che i mali del passato non possano mai essere ripetuti. Non dobbiamo permettere che la verità, ancora una volta, diventi vittima della guerra”, ha aggiunto Sharansky, nato in Ucraina.

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