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    Il New York Times di nuovo al centro delle polemiche: "L’ebraico simboleggia il militarismo israeliano di estrema destra". Israele risponde

    New York Times di nuovo al centro delle polemiche dopo che sabato scorso ha pubblicato un editoriale in cui si legge che la lingua ebraica “simboleggia il militarismo israeliano di estrema destra”. La frase, che non tiene conto della storia plurimillenaria della lingua ebraica, è diventata immediatamente virale sui social, in particolare su X (Twitter), dove l’account ufficiale dello Stato Ebraico ha risposto in maniera tagliente ed ironica.

     

    Infatti, l’Ufficio per la diplomazia digitale presso il Ministero degli Esteri israeliano, che gestisce il profilo, ha definito “assurdo” e “ridicolo” l’editoriale scritto da Ilan Stavans – consulente dell’Oxford English Dictionary e co-editore di “How Yiddish Changed America and How America Changed Yiddish” – dove viene definito l’ebraico “la lingua nazionale di Israele nel 1948, parlata da circa nove milioni di persone nel mondo” e “per alcuni rappresenta il militarismo israeliano di estrema destra”.

     

    “Non ci sono abbastanza parole in lingua inglese per descrivere quanto sia assurdo questo pezzo del New York Times ” si legge nel tweet di Israele, che ironicamente aggiunge: “Per fortuna abbiamo sia l’ebraico che lo yiddish: Fakakta [non funziona bene],  “maguchach” [ridicolo] e Meshuggeneh [pazzo].

     

    Il gruppo di controllo dei media HonestReporting ha accusato il NYTimes di odio verso gli ebrei.

     

    “Individuare e diffamare la lingua dell’unico stato ebraico al mondo è antisemita”, ha accusato l’organizzazione in un post su X.

     

    “Quando [il New York Times ] è diventato un veleno antiebraico?” ha affermato la giornalista israeliana ed editorialista del Jewish News Syndicate Caroline Glick su X. “Voglio dire, sono sempre stati cattivi. Nascosero la Shoah, umiliarono gli immigrati ebrei negli Stati Uniti e sono sempre anti-israeliani. Ma quando hanno iniziato una politica volta a inventare e diffondere calunnie incredibilmente odiose?” si domanda Glick.

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