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    “Il popolo èLetto”, prima edizione della Piccola Fiera del Libro Ebraico

    Il legame inscindibile dell’ebraismo con i libri e
    con la letteratura è stato celebrato nei giorni scorsi con la prima edizione
    della Piccola Fiera del Libro Ebraico, “Il popolo èLetto”. La manifestazione
    letteraria è stata realizzata dal Centro di Cultura Ebraica e la Libreria Ebraica Kiryat Sefer, in collaborazione con Il Pitigliani – Centro
    Ebraico Italiano e la casa editrice La Giuntina.

    Presenti all’inaugurazione della fiera il Rabbino
    Capo Riccardo Di Segni; il Presidente del Pitigliani Bruno Sed; Antonella Di
    Castro, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Comunità Ebraica di
    Roma; Daniela Debach, Assessore CER alle Politiche Educative.

    “Sono giorni nei quali siamo con la mente da
    un’altra parte – ha affermato Rav Di Segni – Questa iniziativa ci riporta alla
    realtà quotidiana e ci fa uscire dal vortice terribile che stiamo vivendo”.
    “C’è una crescita esponenziale nella pubblicazione di libri sugli argomenti
    ebraici” ha sottolineato il Rabbino Capo, che ha lodato particolarmente
    l’iniziativa promossa dal Centro di Cultura, capace di farci interessare “a
    quelle che sono le radici fondamentali della nostra identità”.

    Il presidente del Pitigliani Bruno Sed si è
    soffermato su quelle che sono le attività del centro ebraico, che ruotano
    proprio intorno ai giovani e alla letteratura. “Stiamo realizzando una
    libro-ludoteca – ha spiegato Sed – È un progetto che va di pari passo con
    questa giornata, perché vogliamo far scoprire ai nostri il valore della
    lettura”.

    L’intervento della vicepresidente Di Castro invece è
    ruotato attorno all’importanza delle parole, che in questo periodo vengono
    sfruttate per una vera e propria “mistificazione della realtà”. Ha sottolineato
    inoltre come l’uso di determinate parole nella stessa frase “possa cambiare
    completamente il significato e quindi stravolgere la realtà dei fatti”, come è
    successo per il rilascio di Emily Hand, la bambina israelo-irlandese di nove
    anni tenuta in ostaggio da Hamas fino a 48 ore fa, che secondo il primo
    ministro irlandese era stata “ritrovata” e non “rilasciata”.

    “Invito a lavorare in sinergia con le scuole per la
    prossima edizione” ha affermato l’assessore alle Politiche Educative Daniela
    Debach, che ha ribadito l’importanza delle scuole ebraiche nell’educazione
    delle future generazioni. “La ricchezza della nostra comunità è fatta dai
    nostri giovani e vedere una ragazza di talento come Miriam Kay presentare il
    suo libro ci riempie d’orgoglio” ha aggiunto. Subito dopo i saluti
    istituzionali, la giovane autrice ha presentato, insieme al direttore del MEIS,
    Rav Amedeo Spagnoletto, il suo primo libro, “La più antica immaginazione.
    Leopardi e l’ebraico” (ed. Marsilio). È stato l’inizio di una maratona
    letteraria che ha visto susseguirsi autori e generi diversi, per soddisfare i
    gusti di ogni lettore.

     Silvia
    Nacamulli, autrice di “Jewish Flavours of Italy: A Family Cookbook” (Green Bean
    Books 2022) ha presentato il suo libro in dialogo con la giornalista britannica
    Rachel Roddy. Poi è stato il turno del libro di Anna Linda Callow, “La lingua
    che visse due volte. Fascino e avventure dell’ebraico” (Garzanti 2019).

    Haim Ben-Abraham ha presentato il suo testo, “La via
    delle api. Lettura, scrittura, midrash” (Giuntina 2023) con l’editore Shulim
    Vogelman. A proposito di midrash, il neuropsichiatra infantile Gavriel Levi ha
    tenuto una lezione dal titolo ironico “Rashi gioca con il midrash?”

    In chiusura di giornata Claudio Vercelli ha
    riportato i pensieri sull’attualità con il suo nuovo testo su Israele, “Storia
    dello Stato” (Giuntina 2023).

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