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Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Tetzavè: Il proselita e i vestimenti del kohèn gadòl

    Di Donato Grosser

    In questa parashà l’Eterno diede istruzioni a Moshè per il confezionamento dei vestimenti dei kohanìm. Otto vestimenti per Aharon, che doveva essere kohèn gadòl, e quattro per gli altri kohanìm. ​Nella Torà è scritto: “Farai confezionare per Aharon, tuo fratello, vestimenti sacri, segno di dignità e magnificenza” (Shemòt, 28:2). ​Il Nachmanide (Girona, 1194-1270, Acco) nel suo commento alla Torà, a…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Vincere è amare la Vita

    Di Ester Pavoncello

    Nella fine della porzione di Beshallach abbiamo ricordato che L'Eterno sarà in guerra con Amalek di generazione in generazione. Riguardo la guerra, Rambam ci illustra nel Mishne' Torah, nelle Hilkot Melakhim le guerre halachicamente ammesse, le guerre ebraicamente lecite. Si dividono in tre categorie: le guerre obbligatorie, le guerre facoltative, le guerre proibite. Nel silenzio della halacha, ciò che non…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Terumà: Da Sion uscirà la Torà e da Gerusalemme la parola dell’Eterno

    Di Donato Grosser

    R. Yosef Shalom Elyashiv (Lituania, 1910-2012, Gerusalemme) nell’opera Divrè Aggadà (p. 183), in una derashà intitolata “Shte Mataròt ba-Mishkàn (Due obiettivi nel Mishkàn), cita il Midràsh (Tanchumà, Terumà, 8) dove i maestri citano il versetto “E mi costruiranno un Mikdàsh e risiederò in mezzo a loro” (Shemòt, 28:8) e affermano: “Affinché tutte le nazioni sappiano che l’affare del vitello (d’oro)…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Il pacifismo da Ariston – Sanremo 2024, tra paillettes, qualunquismo e appelli dei “quaquaraquà”

    Di Rav Pierpaolo Pinhas Punturello

    Cosa succede quando sul palco del festival della canzone italiana si mischiano fiori, paillettes, leggerezza artistica e qualunquismo pacifista? Il risultato è la noia. Ma non quella bella canzone sanremese che ha vinto, bensì la noia intellettuale di un palco senza fiori usato come palcoscenico di faziosità ideologica, superficialità ed un pizzico di pregiudizio da salotto piccolo borghese. Se Sanremo…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Mishpatìm: Non gettare le bucce di banana sul marciapiede

    Di Donato Grosser

    La parashà inizia con le parole “E queste sono le leggi che dovrai presentare agli israeliti” (Shemòt, 21:1). ​Rashì (Troyes, 1040-1105) commenta che la parola “e” collega la parashà precedente dove vi sono i Dieci Comandamenti, con quello che segue, per insegnare che anche le leggi in questa parashà furono date a Moshè al Monte Sinai. ​R. Joseph Beer Soloveitchik…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Yitrò: Quand’è che Yitrò si rese conto di chi era Moshè?

    Di Donato Grosser

    Questa parashà come molte altre prende il nome dal suo inizio: “Yitrò, nobile di Midian, suocero di Moshè ebbe notizia (va-yishma’) di ciò che Dio aveva fatto per Moshè e per Israele, per avere fatto uscire Israele dall’Egitto” (Shemòt 18:1). Yitrò prese la figlia Tzipporà moglie di Moshè, e i loro due figli e venne all’accampamento degli israeliti nel deserto.…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Beshallàkh: Le dieci cantiche

    Di Donato Grosser

    Dopo che la cavalleria e l’esercito degli egiziani affondò nel mare e gli israeliti si sentirono finalmente per sempre liberi, “Allora cantò (az yashìr) Moshè con i figli d’Israele questa cantica in onore del Signore” (Shemòt, 15:1). I commentatori spiegano per quale motivo nella Torà è scritto “yashìr”, al futuro, che significa “canterà” invece di “shar”, al passato, che significa…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Ricordare oggi

    Di Michal Colafranceschi, Eitan Di Porto, Emiliano Attia

    La memoria della Shoah dopo il 7 ottobre Ricordare il passato è un compito che può richiedere uno sforzo emotivo non indifferente. Noi ebrei diamo a questo processo un valore aggiunto e lo condividiamo con la cittadinanza il 27 gennaio, giorno in cui fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz, e istituito sia a livello italiano sia internazionale come…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    C’è memoria e memoria

    Di Rav Riccardo Di Segni

    La strage di 7 ottobre (che dovremmo imparare a chiamare con la data ebraica di Shemini‘atzèret e Simchàt Torà) con tutte le reazioni che ci sono state ha posto un serio interrogativo sul significato e sui rischi dell’imminente giorno della memoria del 27 gennaio 2024. Per avere qualche strumento in più in questa discussione è bene chiarire i termini e…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Il 27 gennaio e la memoria del presente. Online il nuovo numero di Shalom Magazine

    Di Ariela Piattelli

    Dal 7 ottobre il mondo ebraico si interroga sul senso della memoria e su cosa non ha funzionato in questi ottant’anni di ricordo della Shoah: la società civile avrebbe dovuto avere oramai gli anticorpi per quel male che è l’antisemitismo, avrebbe dovuto saper riconoscere i sintomi di quella piaga vigliacca, per combatterla. Eppure dopo l’onda lunga della memoria adesso viviamo…