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Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Il ricordo del Rebbe: Un leader capace di amare l’individuo

    Di Michelle Zarfati

    Esistono figure senza tempo capaci di essere da esempio per sempre, Il Rebbe Yossèf Yitzchàk Schneersohn, è sicuramente tra queste. Una vita vissuta all’insegna dell’amore per l’ebraismo e per la diffusione di questo, senza mai remore ne paure. “Con l'arrivo dei bolscevichi al potere, seguiti dai comunisti, divenne quasi impossibile vivere secondo la religione. Nel primo periodo era ancora possibile…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Preghiere durante la pandemia – Intervista a Rav Jacov Di Segni

    Di David Di Segni

    La pandemia ha cambiato completamente il nostro stile di vita, anche nella sua componente culturale. Un fenomeno che si è già verificato anche durante le epidemie nel passato, come emerge dai documenti dell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma, quando il distanziamento imponeva le chiusure dei luoghi pubblici, incluse le sinagoghe. Le preghiere venivano così recitate dai rabbini affacciati alle…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Bò: Perché in alcuni mesi si celebrano due giorni di Rosh Chòdesh

    Di Donato Grosser

    La prima mitzvà data al popolo d’Israele mentre si apprestava ad uscire dall’Egitto è quella del Kiddùsh Ha-Chòdesh (“santificazione o designazione del mese”) cioè di stabilire l’inizio di ogni mese. Nella Torà è  scritto: “L’Eterno parlò a Moshè e ad Aharon nel paese d’Egitto, dicendo: Questo mese sarà per voi il primo dei mesi: sarà per voi il primo dei mesi dell’anno” (Shemòt, 12: 1-2).            L’autore…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vaerà: L’importanza dell’opposizione

    Di Donato Grosser

    “L’Eterno parlò a Moshè e ad Aharon incaricandoli di recarsi dai figli d’Israele e dal Faraone, re d’Egitto, con l’ordine di fare uscire i figli d’Israele dalla terra d’Egitto” (Shemòt, 6:13).             Dopo questa affermazione la Scrittura interrompe il racconto e inizia a elencare i capi delle famiglie, cominciando dal primogenito Reuvèn, seguito da Shim’on e da Levi. A questo punto il testo…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Il fine vita e la sofferenza: il pensiero ebraico

    Di Rav Riccardo Di Segni

    Sull’eutanasia nella riflessione ebraica si incontrano/scontrano almeno due principi diversi: il divieto di uccidere e il diritto a non soffrire.Non esistono indicazioni chiare e specifiche su questi punti nella Bibbia, ma da questa vengono comunque tratte le basi per il ragionamento successivo della tradizione.Il divieto di uccidere, che già in Genesi 9 deriva dall’enunciato che l’uomo è fatto a immagine…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Shemòt: Cosa fece Moshè a Midian per i suoi fratelli?

    Di Donato Grosser

    Moshè nacque quando era in vigore il decreto del Faraone di buttare i figli maschi degli israeliti nel fiume. La madre Yokheved riuscì a nasconderlo per tre mesi grazie al fatto che era un bambino buono che non faceva rumore, ma poi essendo diventato impossibile tenerlo ancora nascosto, costruì una cesta di vimini, la rese impermeabile e la mise nel…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vayechì: Figli, nipoti e pronipoti

    Di Donato Grosser

    La parashà inizia con queste parole: “E Ya’akov visse in Egitto per diciassette anni. Egli visse per centoquarantasette anni” (Bereshìt, 47:28).             R. Chayim Yosef David Azulai (Gerusalemme, 1724-1806, Livorno) nel suo commento Panìm la-Torà cita il suo parente, rav Israel Zeevi (Chevron, m. 1731) che chiede per quale motivo Ya’akov rimase in Egitto negli ultimi diciassette anni di vita, se aveva un così grande desiderio di abitare nella…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vaygàsh: Yehudà, avvocato difensore

    Di Donato Grosser

    Dopo che l’accusa di spionaggio fu dimostrata infondata grazie all’arrivo in Egitto di Beniamino insieme con gli altri suoi fratelli, Yosef li mise nuovamente alla prova. I fratelli non avevano avuto scrupoli nel vendere Yosef come schiavo. Ora per dimostrare il loro senso di fratellanza, era necessario vedere come si sarebbero comportati per salvare Beniamino dall’accusa di furto e dalla…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Le luci di Chanukkà illuminano il Tempio

    Di Rav Jacov Di Segni

    La vittoria miracolosa dei Maccabei sul potente esercito dei Siro-Ellenisti (165 a.e.v.) culminò con l’inaugurazione (Chanukkà) del Bet Hamikdàsh, che era stato profanato dai Greci con statue e idoli. I Maccabei, secondo la tradizione, una volta entrati nel Tempio, trovarono solo una piccola ampolla d’olio puro sigillato che, sebbene sarebbe dovuto bastare per un solo giorno, durò invece per otto…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Mikètz: Perché Yosef accusò i fratelli di spionaggio?

    Di Donato Grosser

    L’accusa di spionaggio è assai facile. Basta affermare che l’accusato ha guardato qualcosa di sospetto per metterlo in guardina. Questa era appunto l’accusa inventata da Yosef nei confronti dei suoi fratelli per verificare che si fossero pentiti di quello che gli avevano fatto e che fosse possibile ristabilire un rapporto fraterno con loro.  Nella parashà è raccontato che a causa della carestia i…