R. Avraham Kroll (Lodz,1912-1983, Gerusalemme) in Bepikudèkha Asìcha (p. 499) fa notare che nella tefillàdi Shavu’ot non diciamo “Yom mattàn toratènu” il giorno in cui ci fu data la Torà”, come nelle altre feste: di Kippur diciamo “il giorno di Kippur”; di Pèsach, “il giorno della nostra libertà“; di Sukkòt, il giorno della nostra felicità”. Di Shavu’ot diciamo invece “zemàn mattàn toratènu”, il tempo in cui ricevemmo la Torà. Questa espressione…
IDEE – PENSIERO EBRAICO
Parashà di Bemidbàr: Perché i leviti erano così pochi?
La parashà inizia con l’ordine di contare i figli d’Israele: “L’Eterno parlò a Moshè, nel deserto di Sinai, nella tenda della radunanza, il primo giorno del secondo mese, nel secondo anno dell’uscita dei figli d’Israele dal paese d’Egitto, e disse: contate tutta la radunanza dei figli d’Israele secondo le loro famiglie, per le case paterne, enumerandole per nome, ogni maschio individualmente. Dai…
Parashà di Bechukkotày: La terra desolata
Nella parashà la Torà annuncia tutta una serie di punizioni per il popolo d’Israele se non osserverà il patto con l’Eterno. Una delle trasgressioni è quella di non osservare la mitzvà della shemità che prescrive di lasciare riposare la terra nel settimo anno. L’esilio è una punizione appropriata per la mancata osservanza di questa mitzvà. In conseguenza dell’esilio nella Torà è scritto: “Allora la terra compirà i…
Cosa si celebra a Lag Ba’omer?
Nel Tamud babilonese (Yevamòt, 62b) è raccontato: “Disse r. Akivà: se uno ha studiato Torà da giovane, la studi anche da vecchio; se ha avuto discepoli da giovane, ne abbia anche da vecchio, come è detto: "Semina di mattina, ecc.". [Così fece r. Akivà sul quale è raccontato che] aveva dodicimila coppie di discepoli nel territorio da Gevat ad Antipatris…
Parashà di Emòr: ’Omer e conteggio del ’Omer
Nella parashà è scritto: “L’Eterno parlo con Moshè e gli disse: Parla ai figli d’Israele e dirai a loro: Quando sarete entrati nel paese che vi do e ne mieterete il suo raccolto, dovrete portare al kohèn la misura di un ‘omerdella prima mietitura. Il kohèn lo presenterà nel modo prescritto [nel Bet Ha–Mikdàsh] davanti all’Eterno affinché vi renda graditi; lo farà nel giorno successivo al Yom Tov” (Vaykrà,…
Parashà di Kedoshìm: I bei tempi quando si era disonesti nella sinagoga!
In questa parashà è scritto: “Non commettete iniquità nella giustizia, nelle misure di lunghezza, nelle misure di peso e nelle misure di capacità: dovrete avere bilance eque, pesi equi, efà equa (l’efà è una misura di capacità per solidi) e hin equo (il hin è una misura di capacita per liquidi). Io sono l’Eterno vostro Dio che vi ho fatto uscire dalla terra d’Egitto” (Vaykrà, 19:36-37). Nel Midràsh Sifrà (84) i…
Parashà di Acharè Mot: Chi è adatto a fare l’ufficiante nel giorno di Kippur?
La prima parte di questa parashà (Vaykrà, 16: 1-34) è dedicata alla descrizione del servizio che il Kohèn Gadòl doveva fare nel Miskhàn (e poi a Gerusalemme nel Bet Ha-Mikdàsh) nel giorno di Kippur. In questo giorno il Kohèn Gadòl doveva confessare i peccati suoi e della sua famiglia, quelli degli altri kohanìm e quelli di tutto il popolo d’Israele. In quel giorno poteva e doveva anche entrare nel Kòdesh Ha-Kodashìm, la…
Parashà di Ki Tazrìa: L’ottavo giorno
R. Joseph Pacifici (Firenze, 1928-2021, Modiin Illit) in Hearòt ve-He’aròt (p. 122) commenta il versetto di questa parashà nel quale è scritto che la milà deve essere fatta nell’ottavo giorno (Vaykrà, 12:3). Questo significa che la milà non può essere fatta prima dell’ottavo giorno. E se per qualche motivo non può essere fatta nell’ottavo giorno è mitzvà farla quando si può, anche se la…
Parashà di Sheminì: Fiaschi nuovi ma senza buon vino
In questa parashà, la Torà descrive cosa avvenne nell’ottavo giorno dopo i sette giorni dell’inaugurazione del Mishkàn e dell’investitura dei kohanìm. Era anche il capo mese di Nissàn ed era destinato ad essere un giorno di celebrazione e di festa. Fu invece un giorno di lutto per tutto il popolo. Dopo che Aharon e i suoi figli ebbero eseguito gli ordini…
La ricerca interiore nella sera di Pèsach
Rav Yosef Shalom Elyashiv (Lituania, 1910-2012, Gerusalemme), in Divrè Aggadà (p. 482) intitola una sua derashà su Pèsach “Il ricordo del passato e la ricerca interiore nella sera di Pèsach”. In ogni generazione siamo obbligati a vedere noi stessi come se fossimo usciti dall’Egitto, a ricordare il passato e come siamo arrivati alla notte di Pèsach. Re Davide dopo aver sconfitto i nemici e portato pace al suo regno scrisse nel libro…