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Ultimo numero Settembre – Ottobre 2024

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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Sheminì: Fiaschi nuovi ma senza buon vino

    Di Donato Grosser

    In questa parashà, la Torà descrive cosa avvenne nell’ottavo giorno dopo i sette giorni dell’inaugurazione del Mishkàn e dell’investitura dei kohanìm.  Era anche il capo mese di Nissàn ed era destinato ad essere un giorno di celebrazione e di festa. Fu invece un giorno di lutto per tutto il popolo. Dopo che Aharon e i suoi figli ebbero eseguito gli ordini…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    La ricerca interiore nella sera di Pèsach

    Di Donato Grosser

    Rav Yosef Shalom Elyashiv (Lituania, 1910-2012, Gerusalemme), in Divrè Aggadà (p. 482) intitola una sua derashà su Pèsach “Il ricordo del passato e la ricerca interiore nella sera di Pèsach”.  In ogni generazione siamo obbligati a vedere noi stessi come se fossimo usciti dall’Egitto, a ricordare il passato e come siamo arrivati alla notte di Pèsach.             Re Davide dopo aver sconfitto i nemici e portato pace al suo regno scrisse nel  libro…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Pesach, l’obbligo di mangiare matzà e la misura delle olive

    Di Donato Grosser

    I nostri antenati apparentemente non avevano grandi difficoltà quando dovevano osservare la mitzvà di mangiare matzà. I Maestri hanno stabilito che per uscire d’obbligo bisogna consumare la misura di un’oliva e tutti sapevano cos’era un’oliva. Negli ultimi anni sono stati pubblicati articoli e anche un libro per spiegare cosa sia la misura di un’oliva, in ebraico ka-zait.   Nello Shulchàn ‘Arùkh, nella sezione…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Pesach 5783

    Di Rav Riccardo Di Segni

    “Per noi è meglio servire l’Egitto che morire nel deserto” (Shemot 14:12). Questa era la voce di protesta che si alzò da qualcuno del popolo contro Mosè, in un momento di grave crisi, appena usciti dall’Egitto, con l’esercito del Faraone alle spalle e il mare davanti che sembrava una barriera invalicabile. In quel momento bisognava scegliere tra la schiavitù e…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Tzav: Il nostro Bet ha-Mikdàsh virtuale

    Di Donato Grosser

    La parashà si apre con queste parole: “L’Eterno parlò a Moshè dicendogli: Tzav, da’ ordini ad Aharon e ai suoi figli dicendo loro così: Questa è la legge della ‘olà [l’olocausto, il sacrificio che andava fatto totalmente ardere sul mizbèach]; la ‘olà rimarrà sulla pira che si trova in mezzo al mizbèach tutta la notte fino al mattino. Così il fuoco del mizbèach verrà mantenuto acceso su di esso” (Vaykrà,…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vaykrà: Profezia e korbanòt

    Di Donato Grosser

    L’ultima parashà del libro di Shemòt aveva descritto la costruzione del mishkàn, il tabernacolo mobile che accompagnò gli israeliti nel deserto per  trentotto anni. Ora la prima parashà del libro di Vaykrà inizia con la descrizione dei korbanòt, le offerte sacrificali da portare nel mishkàn.R. Shimshon Refael Hirsch (Amburgo, 1808-1888, Francoforte) nel suo commento al libro di Vaykrà(ed. Inglese, Feldheim, 2000, p. 5) fa notare che la parashà inizia con le seguenti parole: “Ed Egli chiamò…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    «Fare volontariato con energia e consapevolezza: ecco lo spirito del Good Deeds Day» - Intervista a Kaynan Rabino

    Di Luca Spizzichino

    Kaynan Rabino, vicepresidente di Vision Ventures, sezione della Ted Arison Family Foundation che opera nel no profit, e organizzatore del Good Deeds Day, ha visitato Roma per vedere da vicino la Giornata delle buone azioni organizzata dal Centro Servizi Volontariato Lazio (CSV) con il Villaggio di Insieme per il Bene Comune e in collaborazione con Run Rome - The Marathon.…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Le quattro piccole parashòt del mese di Adàr

    Di Donato Grosser

    R. Shelomo Yosef Zevin (Beralrus, 1888-1978, Gerusalemme) nel suo libro Ha-Mo’adìm be-Halakhà dedicò un capitolo separato all’argomento delle quattro piccole parashòt che normalmente vengono lette nel mese di Adàr. La lettura di queste piccole parashòt viene fatta dopo la parashà settimanale prima della haftarà e sono chiamate le parashòt di Shabbàt Shekalìm, di Shabbàt Zakhòr, di Shabbàt Parà e di Shabbàt Ha-Chòdesh. Nel 5783 quest’ultima viene letta dopo Vayakhèl-Pekudè.            R. Zevin fa notare che nelle opere di Halakhà viene data particolare importanza a…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Ki Tissà: Quanti sabati ci sono?

    Di Donato Grosser

    Dopo aver dato le istruzioni per la costruzione del mishkàn, il tabernacolo mobile che accompagnava gli israeliti nel deserto, la Torà interrompe l’argomento per parlare della mitzvà di osservare lo shabbàt, con queste parole: “L’Eterno disse a Moshè dicendo così:  «Parla ai figli d’Israele in questi termini: Badate bene di osservare i Miei sabati, poiché esso [il sabato] è un segno tra Me e voi…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Purìm: una nazione dispersa e isolata

    Di Donato Grosser

    Nella meghillà di Ester è scritto che Hamàn andò dal re Achashverosh (Assuero) chiedendo l’autorizzazione di sterminare gli ebrei nel suo impero. Hamàn disse: “Vi è una nazione dispersa e isolata tra le nazioni in tutte le province del tuo regno. Le loro leggi sono diverse da quelle di tutti gli altri. Non osservano le leggi del Re. E non si addice…