100 giorni d’inferno, 100 giorni di paura e di lacrime, 100 giorni dall’inizio della terribile prigionia dei civili israeliani rapiti da Hamas.
Domenica 14 Gennaio ha avuto luogo presso il belvedere del Circo Massimo un’installazione per marcare i 100 giorni di sofferenza e prigionia a cui sono sottoposti i civili israeliani.
L’iniziativa, promossa con il supporto di UGEI, CER e UCEI, ha previsto l’esposizione di un fiocco realizzato con materiale gonfiabile, sul quale sono state appoggiate le foto dei 136 uomini, donne e bambini rapiti. Un’iniziativa internazionale per sottolineare la vicinanza a coloro che dopo 100 giorni rimangono ancora nelle mani dei terroristi. “Abbiamo voluto portare a Roma questa iniziativa, che sta attraversando le piazze di tutto il mondo, per tenere alta l’attenzione sui civili che da oltre 100 giorni sono ostaggio a Gaza e che ancora non hanno ricevuto visite dalla Croce Rossa né medicinali per le malattie croniche di cui alcuni soffrono” ha spiegato a ‘Shalom’ Benedetto Sacerdoti, rappresentante per l’Italia del forum delle famiglie degli ostaggi.
Un’iniziativa importante nata con l’obiettivo di non dimenticare e non far dimenticare i civili ancora detenuti nelle mani dei terroristi. Un particolare supporto all’evento e all’organizzazione è stato dato dall’UGEI, che ha partecipato con molti volontari alla realizzazione dell’installazione nel centro di Roma. Un gesto significativo per sottolineare ancora di più la vicinanza agli ostaggi e alle loro famiglie. Il forum delle famiglie degli ostaggi è alla ricerca di volontari per l’organizzazione e la gestione delle future iniziative a sostegno della causa israeliana. Ma anche per la gestione di un profilo Instagram in italiano, destinato a raccontare le storie degli ostaggi al fine di essere divulgate. “Attualmente è possibile contribuire a finanziare le attività promosse dal forum, fra cui la raccolta di testimonianze dei famigliari degli ostaggi, acquistando le medagliette ‘Bring Them Home Now” come spiegato da Sacerdoti. Un canale per sentirsi vicini seppur lontani e per mostrare con ogni mezzo sostegno ai civili israeliani tenuti ormai in cattività da 100 lunghi giorni.