Yahya Ben Youssef, uno degli ultimi sei ebrei che vivevano nello Yemen, è morto a oltre 100 anni in un villaggio a nord di Sanaa; i suoi vicini musulmani si sono offerti volontari per assicurarsi che l’uomo ricevesse una degna sepoltura secondo le regole ebraiche. Lo riporta Ynet.
L’uomo è morto giovedì ed è stato sepolto dai suoi vicini nel villaggio di Madar, a nord della capitale Sanaa. Il video del funerale è stato condiviso sulla pagina Facebook degli ebrei yemeniti che hanno commentato l’accaduto dicendo: “Questo è stato un atto che dimostra unione e rispetto da parte della comunità musulmana locale, che ha seppellito uno dei sei ebrei rimasti nel paese”.
Il post ha tuttavia evidenziato quanto piccola sia la comunità nello Yemen, non permettendo di celebrare il funerale o di recitare la preghiera del Kaddish. “Questo momento simboleggia il potere dell’umanità e della compassione che trascende i confini religiosi, specialmente in questi tempi difficili”, si legge nel post.
Ben Youssef aveva rifiutato le offerte di immigrare in Israele, dove vivono alcuni dei suoi parenti, nonostante avesse subito molestie da parte degli Houthi a causa della sua dedizione alle sue radici ebraiche. L’uomo ha sempre vissuto con orgoglio nello Yemen per questo, i suoi vicini hanno deciso di onorarlo organizzando una degna sepoltura secondo le regole della sua religione.