La notizia di un cartello scritto in ebraico, trovato lo scorso 11 febbraio fuori da un ristorante vicino Davos, che vietata l’affitto slittini o altro materiale sportivo agli ebrei, è diventata virale in poche ore. Lo sdegno dell’opinione pubblica su quanto è accaduto nella località sciistica è stato immediato, ma non sono mancati i messaggi antisemiti. “Abbiamo ricevuto lettere, alcune delle quali sono fortemente antisemite” ha sottolineato Jonathan Kreutner, Segretario Generale della Federazione delle Comunità Ebraiche in Svizzera, che è stato intervistato da Shalom per parlare di questo episodio di antisemitismo.
“Il manifesto apposto dal ristoratore è indiscutibilmente discriminatorio” ha affermato “Il proprietario del ristorante ha inizialmente confermato e rafforzato quanto scritto.” – ha proseguito -. “Questo ci ha scioccati, si è raggiunto un nuovo livello di odio”. “Nonostante si sia scusato, abbiamo intrapreso azioni legali e presentato denuncia per violazione della normativa anti-razzismo” ha dichiarato il Segretario Generale. La polizia cantonale dei Grigioni nel frattempo sta conducendo un’indagine.
Incidenti come quello a Davos, secondo Kreutner, sono casi isolati che comunque richiedono “azioni immediate e preventive”, ma soprattutto dimostrano come l’antisemitismo, anche in paesi relativamente calmi come la Svizzera, “possa riaccendersi in qualsiasi momento”.
Questo incidente rientra comunque un contesto di crescente antisemitismo in Svizzera, ovviamente influenzato dalla guerra in Medio Oriente. “I numeri sono aumentati drasticamente tra ottobre e dicembre, per poi attenuarsi all’inizio dell’anno”, ha spiegato il Segretario Generale, che comunque si aspettava un rigurgito di questo tipo. Per questo, secondo Kreutner, “è necessario agire subito”, come stanno facendo le autorità svizzere, che stanno affrontando la questione con serietà. A dicembre infatti c’è stato un aumento dei finanziamenti per la sicurezza delle istituzioni ebraiche e si è discusso di nuove leggi per contrastare l’antisemitismo.