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    Mondo

    I celebri sopravvissuti alla Shoah Walter Bingham e Lily Elbert si incontrano per la prima volta a 100 anni

    Dopo averlo ritrovato in Israele alla première del film “March of the Living – Journey of Hope: Retracing the Kindertransport After 85 Years”, Lily Ebert, reduce del famoso Kindertransport, ha incontrato Walter Bingham, sopravvissuto di Auschwitz, nella sua casa a Londra. Un incontro avvenuto alla veneranda età di 100 anni compiuti da entrambi.
    Il film della March of the Living descrive la storia di Bingham, così come le storie di Paul Alexander (88) e George Shefi (92). Nel documentario viene ripercorso il loro viaggio per commemorare gli 85 anni da quando fuggirono dalla Germania – molti senza i loro genitori – dopo la Notte dei Cristalli del 9 novembre 1938.
    Scott Saunders, CEO della Marcia Internazionale dei Vivi, ha spiegato: “La missione della Marcia dei Viventi è incentrata sul principio che quando si ascolta un testimone, si diventa testimoni a propria volta. Abbiamo avuto il privilegio di trascorrere del tempo in compagnia di due dei nostri sopravvissuti e testimoni più influenti: Lily Ebert e Walter Bingham. Lily e Walter non solo riuniscono duecento anni di vita, ma decenni di educazione alla Shoah che hanno assicurato che anche le generazioni future”.
    Walter Bingham, 100 anni, detiene il Guinness World Record per essere il giornalista vivente più anziano al mondo. A 15 anni, sua madre lo mise – nonostante fosse il suo unico figlio – su un treno per l’Inghilterra come parte dell’iniziativa britannica Kindertransport che salvò la vita a più di 10.000 bambini, per lo più ebrei. Durante questo periodo, suo padre fu arrestato dai nazisti e poi assassinato durante la Shoah. Sua madre sopravvisse e alla fine si riunì a Bingham. Alla fine si arruolò nell’esercito britannico e sei mesi dopo sbarcò sulle spiagge della Normandia. Grazie ai suoi sforzi bellici, è stato insignito della medaglia militare per il “coraggio sul campo”. Poiché parlava tedesco, fu trasferito al controspionaggio e inviato a Londra per l’addestramento. Prese poi un incarico ad Amburgo, in Germania, dove interrogò il ministro degli Esteri nazista Joachim von Ribbentrop. Dopo aver inizialmente negato ogni conoscenza della “Soluzione Finale”, in seguito al processo per crimini di guerra di Norimberga, Ribbentrop fu il primo a salire sul patibolo. Walter ha recitato anche in numerosi film, inclusi due film di Harry Potter, e alla fine si è trasferito in Israele nel 2003.
    Lily Elbert aveva 20 anni quando fu deportata dalla sua città natale in Ungheria al campo di concentramento di Auschwitz. Sua madre, sua sorella minore e suo fratello furono uccisi dai nazisti nelle camere a gas. È stata nominata membro dell’Ordine dell’Impero Britannico (MBE) nel 2023 New Year Honours per i servizi resi all’educazione sulla Shoah. “Walter ed io siamo entrambi sopravvissuti alla Shoah. Siamo membri di una comunità di cui non volevamo far parte o di cui non abbiamo scelto di far parte: la comunità dei sopravvissuti. Dobbiamo vivere, ogni giorno, con il dolore di quello che abbiamo passato. Condividiamo questa comprensione, ed è per questo motivo che incontrare l’ispiratore Walter è stato così speciale” ha detto Lily Ebert. La donna è attiva sui social media, con un account TikTok gestito dal suo pronipote che è seguito da 2,1 milioni di persone. Attraverso TikTok e i social media continua a raccontare la sua storia alle nuove generazioni.
    Walter Bingham, che attualmente vive a Gerusalemme, ha detto riguardo al film: “Il passato è passato. Ma se non lo conosci non puoi migliorare il futuro. Possiamo educare e parlare alle persone e alle scuole. Parlare della Shoah significa sperare che i giovani imparino da ciò”. Riferendosi poi all’attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023, ha detto: “Spesso mi viene chiesto quale sia la differenza tra ciò che accadde allora e la situazione odierna in Israele. Ci sono molte differenze ma per me la differenza più importante è che i nazisti nascondevano quello che facevano, facevano tutto in segreto e nessuno lo sapeva. I terroristi di oggi sono molto orgogliosi di quello che fanno e lo dimostrano. Questa è una differenza notevole” ha concluso l’uomo.

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