“Ogni donna lì subisce molestie sessuali”. Questa la rivelazione shock fatta da Maya Regev, rilasciata da Hamas lo scorso novembre, in una riunione della commissione della Knesset per promuovere lo status delle donne e l’uguaglianza di genere. Insieme a Maya Regev anche Sharon Aloni-Cunio ha testimoniato di fronte alla commissione, che aveva come punto principale della discussione la situazione delle donne ancora tenute in ostaggio da Hamas nella Striscia di Gaza.
Sharon Aloni-Cunio nel suo intervento ha ripercorso i momenti strazianti che ha vissuto durante la prigionia. “Essere una donna in ostaggio significa vivere nella paura costante – ha affermato Cunio -. Il tempo si ferma; ogni minuto sembra eterno. Ogni movimento dei terroristi ti crea un nodo allo stomaco perché non sai cosa succederà”. Nel suo intervento ha esortato i membri della Knesset a non dimenticare gli uomini ancora tenuti in ostaggio. “Anche gli uomini subiscono terribili abusi in prigionia, abbiamo ascoltato le testimonianze e sono terrificanti” ha aggiunto, esortando il governo a trovare un accordo per il rilascio degli ostaggi, anche degli uomini.
Yarden Gonen, sorella dell’ostaggio Romi Gonen, e Shai Dickman, cugino dell’ostaggio Carmel Gat, hanno riportato alcune delle testimonianze oculari del 7 ottobre, che includevano stupri, mutilazioni genitali e torture. “Perché lasciate che mia sorella rimanga lì? Cosa ha fatto di sbagliato? Perché ho bisogno di essere qui e implorare?” ha detto Gonen, che ha criticato l’assenza del governo al dibattito alla Knesset. La zia di Noa Argamani, Yaffa Ohad, ha ripreso invece la recente testimonianza fatta Amit Soussana al New York Times, nella quale descrive gli abusi di un terrorista di Hamas, che ha aggredito sessualmente la donna sotto la minaccia di una pistola, e l’interrogatorio di un terrorista palestinese, che ha descritto come ha violentato una donna in un kibbutz il 7 ottobre. Anche Ohad ha esortato il governo a fare qualcosa. “Il tempo sta per scadere, non solo per gli ostaggi, ma anche per le loro famiglie” ha affermato.
Il dibattito d’emergenza si è concluso con l’intervento della presidente della Commissione per l’avanzamento della condizione delle donne, la deputata Pnina Tamano-Shata, che ha spiegato il motivo dell’incontro. “Questa commissione redigerà un protocollo e chiederà al primo ministro di agire immediatamente per riportare indietro gli ostaggi, espandendo quindi l’autorità del negoziatore”.