Il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari ha confermato martedì, durante una conferenza stampa, che il vice comandante dell’ala militare di Hamas, Marwan Issa, è stato ucciso in un attacco aereo israeliano nella striscia di Gaza all’inizio di questo mese.
Considerato il terzo in comando nell’organizzazione terroristica a Gaza, Issa ricopriva il ruolo di vice di Mohammed Deif, il capo dell’ala militare di Hamas, le Brigate Izz ad-Din al-Qassam. Nato nel 1965 nel campo profughi di Al-Bureij, nel centro di Gaza, faceva parte dello stretto gruppo di confidenti che circondavano lo sceicco Ahmed Yassin, il fondatore di Hamas, e in precedenza aveva scontato una pena detentiva di cinque anni in Israele per la sua attività nell’organizzazione terroristica.
Dopo che Hamas ha preso il controllo della Striscia nel 2007, Issa ha accumulato un enorme potere e, in seguito al successo dell’attacco dell’IDF contro Ahmed Ja’abari nel 2012, è stato nominato comandante generale delle forze terroristiche di Hamas. Issa era sulle liste dei terroristi ricercati negli Stati Uniti e in Europa, e Israele ha tentato di assassinarlo in diverse occasioni in passato. Insieme al leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, e a Deif, si ritiene abbia pianificato il massacro del 7 ottobre. Conosciuto come l’«Uomo Ombra», Issa, era noto per le sue rare apparizioni pubbliche e per essere riuscito per molto tempo a sfuggire all’IDF.
Marwan Issa è il funzionario di Hamas più anziano nella Striscia di Gaza ad essere stato ucciso da Israele nella guerra in corso. Il numero tre di Hamas a Gaza, è il secondo leader di alto grado dell’organizzazione terroristica ad essere stato trovato e ucciso dall’IDF. Nel gennaio scorso infatti, il vice leader politico di Hamas, Salah al-Arouri, è stato colpito da un attacco aereo nel cuore di Beirut.
«Marwan Issa è stato ucciso in un attacco che abbiamo effettuato circa due settimane fa, insieme a Ghazi Abu Tama’a» ha dichiarato Hagari. Tama’a, ex capo della Brigata Campi Centrali di Hamas, era incaricato di custodire l’intero arsenale del gruppo terroristico.