Fiducia, collaborazione e coraggio di lavorare in modo diverso. Con il primo incontro pubblico tra i leader informatici di Israele, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Marocco e Stati Uniti, gli Accordi di Abramo entrano nel cyberspazio.
Sul palco principale del CyberTech Global TLV 2023 c’era Gabi Portnoy, direttore generale dell’Israel National Cyber Directorate (INCD), a fare gli onori di casa. I suoi ospiti – Mohamed al Kuwaiti, responsabile della sicurezza informatica degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Salman bin Mohammed bin Abdullah al Khalifa, CEO del National Cyber Security Center del Bahrain, El Mostafa Rabii, Direttore Generale DGSSI del Marocco e Robert Silvers, sottosegretario alle Politiche del Dipartimento per la sicurezza interna USA – hanno voluto testimoniare di essere una squadra.
“Le minacce informatiche non hanno confini – hanno detto – e dobbiamo lavorare insieme su casi concreti e promuovere la fiducia tra di noi”.
Tra le soluzioni innovative annunciate a CyberTech, un “cyber dome” contro gli attacchi informatici è la soluzione presentata da Gaby Portnoy.
“Nell’ultimo anno – ha spiegato il direttore dell’INCD dal palco della rassegna internazionale – abbiamo sventato circa mille attacchi informatici di una portata tale che avrebbero potuto causare danni diffusi e sostanziali all’economia israeliana”.
Proprio come nel mondo dell’antiterrorismo e del controspionaggio, il grande pubblico di solito non ha consapevolezza degli attacchi intercettati e degli aggressori respinti. “Il nostro lavoro viene svolto dietro le quinte del cyberspazio. Anche in questo ambiente – ha continuato il direttore dell’INCD – l’Iran soprattutto conduce una campagna aggressiva e orchestrata contro Israele. Ma la nostra difesa è forte”.