Il calendario ebraico è ricco di festività che si muovono a loro volta, con le stagioni e l’agricoltura. Tu Bishvat, anche noto come il Capodanno degli alberi, è tra queste. Un momento in cui nell’ebraismo, di nuovo, le festività abbracciano la natura, celebrandola in tutte le sue forme. La festa cade il 15 del mese ebraico di Shèvat, da cui…
IDEE – PENSIERO EBRAICO
Parashà di Beshallàch: Le due uscite dall’Egitto
La parashà inizia con queste parole: “Quando il Faraone mandò via il popolo, Dio non li diresse sulla via che passava per il paese dei Filistei anche se era la più breve; perché Iddio pensò che se il popolo avesse visto combattimenti, avrebbe cambiato idea e sarebbe ritornato in Egitto” (Shemòt, 13:17). R. Eliyahu Benamozegh (Livorno, 1823-1900), in Panìm la-Torà chiede per quale motivo nella Torà è scritto “Quando il Faraone…
Parashà di Vaerà: La rovina di un’economia basata sulla schiavitù
In questa parashà si legge il racconto di sette delle dieci piaghe d’Egitto. Prima dell’inizio delle piaghe l’Eterno fa sapere a Moshè che la liberazione dall’Egitto non sarà immediata. Nella parashà è scritto: “Tu comunicherai quello che ti comanderò, ed Aharon tuo fratello parlerà al Faraone, dicendogli che lasci partire i figli d’Israele dal suo paese. Io renderò ostinato il cuore del Faraone, e moltiplicherò i…
Parashà di Shemòt: Cosa significa “Sarò quel che sarò”?
In questa parashà viene descritto l’inizio della profezia di Moshè. Pascolando il gregge del suocero Yitrò, Moshè arrivò al monte Chorèv dove ebbe l’apparizione del roveto ardente e la sua prima profezia. L’Eterno disse a Moshè di tornare in Egitto per liberare il popolo d’Israele dalla schiavitù e condurli nella Terra Promessa ai loro padri. Moshè chiese all’Eterno come avrebbe risposto ai figli d’Israele…
Parashà di Vayechì: La grande mitzvà di accompagnare i defunti
La tefillà della mattina inizia con una serie di berakhòt (benedizioni). Ve ne sono due prescritte prima di studiare Torà. Nella prima diciamo: “Benedetto tu o Signore, re del mondo, che ci hai santificato con le Suemitzvòt e ci hai comandato di dedicarci allo studio della Torà. Fa, o Signore nostro Dio, che le parole della tua Torà siano piacevoli a noi e al tuo…
Parashà di Vaigàsh: L’equivoco tra Yosef e i suoi fratelli
La parashà si apre con le parole di Yehudà a Yosef. Yehudà aveva garantito al padre che avrebbe fatto tornare a casa Binyamin. Ora invece Binyamin stava per essere condannato alla schiavitù per via della falsa accusa che aveva rubato la coppa di Yosef. R. Joseph Hertz (Slovacchia, 1872-1946, Londra), citò Walter Scott che definì il discorso di Yehudà "il modello più completo di genuina…
Il bue e l’asinello: origine e uso dei simboli
La devozione popolare cristiana in Italia ha coltivato un uso natalizio speciale, quello del presepe, in cui si raffigura in vario modo la nascita. Le figure che sono presenti nella scena si richiamano alle storie evangeliche variamente interpretate e attualizzate. Tra queste c’è un dettaglio sempre presente, che ha in sé un contenuto polemico originario antiebraico, perlopiù ignorato e spesso…
Parashà di Mikètz: Yosef non era un Masaniello
Yosef, malignato dalla moglie di Potifàr che lo accusa falsamente di aver cercato di insidiarla, viene gettato in prigione. Potifàr, pur non credendo alla moglie, deve salvarle la faccia. Yosef passa dodici anni in prigione. La Provvidenza non lo abbandona neppure là. Viene messo in una sezione della prigione dove sono incarcerati coloro che sono stati condannati dal Re. Così…
Parashà di Vayèshev: Yosef ci insegnò a saper dire di no
Yosef, venduto dai fratelli come schiavo, fu acquistato in Egitto da Potifàr. Costui si rese conto delle sue capacità e gli affidò la direzione della sua casa. Yosef fu presso Potifàr solo un anno, ma anche in questo breve periodo fu messo alla prova a causa delle richieste della moglie di Potifàr. Nella Torà è scritto: “Ora, dopo queste cose, la moglie…
Parashà di Vayshlàkh: Quando la diplomazia serve a evitare la guerra
Al suo ritorno nella terra di Canaan il patriarca Ya’akòv doveva fare i conti con il fratello Esaù che vent’anni prima si era ripromesso di ucciderlo non appena il padre Yitzchàk sarebbe andato a miglior vita. In effetti Yitzchàk era ancora vivo, ma Ya’akòv venne a sapere che il fratello Esaù gli stava venendo incontro con quattrocento uomini armati al…