Venerdì il Vicepresidente della Comunità Ebraica di Roma Ruben Della Rocca ha ricevuto uno speciale riconoscimento alla prima edizione del Premio Giornalistico “Un giglio per la pace e la libertà di stampa” promosso dall’università Ecampus, con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio in collaborazione con Roma Capitale. La cerimonia di premiazione, guidata da Milly Carlucci, ha avuto un luogo in Campidoglio nella sala della Protomoteca alla presenza di numerosi esponenti del mondo del giornalismo e della comunicazione. Una giornata fortemente voluta dalla consigliera capitolina Valeria Baglio delegata dal Sindaco alla cerimonia.
La cerimonia è iniziata con un momento dedicato alla memoria di David Sassoli, giornalista e Presidente del Parlamento Europeo. Un uomo che si è sempre battuto la democrazia e la libertà di stampa. Tanti i giornalisti premiati per l’impegno profuso. Oltre ai giornalisti sono stati consegnati anche riconoscimenti speciali a molte realtà, che si sono impegnate per garantire pace, inclusione sociale e libertà di stampa. Una menzione speciale è stata data ai giornalisti invitati nelle zone di guerra in Ucraina, sempre in prima linea per raccontare l’orrore della guerra.
“Un premio per la pace e la libertà di stampa, con tanti colleghi iscritti al nostro Ordine che si sono messi in evidenza, mantenendo alta la qualità dell’informazione in un momento in cui ce n’è davvero bisogno – ha detto Guido D’Ubaldo durante la premiazione- un premio che commemora David Sassoli, del quale continueremo a seguire l’esempio nel difendere i princìpi democratici e europeisti”.
Il Vicepresidente della CER e responsabile della comunicazione comunitaria Ruben Della Rocca è stato premiato “per la narrazione e la cultura della Comunità Ebraica nel combattere le radici dell’antisemitismo e qualsiasi altra forma di discriminazione”. Un impegno portato avanti senza mai dimenticare di sottolineare l’importanza della memoria. Della Rocca ha ringraziato la giuria per il premio dedicandolo alla sua famiglia e soprattutto alla Comunità Ebraica di Roma. “Una comunità che in 600 anni ha passato di tutto: il ghetto papale, il ventennio fascista, le leggi razziali le deportazioni e poi l’attentato alla sinagoga di Roma” ha detto. Il Vicepresidente della Cer ha infatti voluto ricordare il piccolo Stefano Gaj Tachè, vittima dell’attentato terroristico alla sinagoga di Roma del ’82, dedicando anche a lui il riconoscimento speciale ricevuto.