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    Progetto Influencers: come Israele utilizza la comunicazione per contrastare l’odio in rete

    Un progetto ambizioso ed innovativo, che usufruisce dei nuovi sistemi di comunicazione. Israele lancia il “progetto influencers”, il corso di formazione per insegnare ai grandi dei Social Media come contrastare antisemitismo ed antisionismo nel web. A renderlo noto, il quotidiano israeliano Arutz Sheva.

    L’idea è quella di fornire i mezzi necessari per combattere le fake news che su internet, ogni giorno, tentanto di delegittimare lo Stato ebraico. Tik Tok, Facebook, Instagram e Twitter: piattaforme diverse, ognuna con propri sistemi di approccio. 

    “Sono felice che gli influencer si siano uniti allo sforzo per migliorare l’immagine di Israele nel mondo, collaboreranno con il Ministero degli Affari Esteri per diventare ambasciatori sui social network – ha detto Idan Roll, Viceministro degli Affari Esteri israeliano – Con il loro talento naturale nel raccontare storie sulle reti e con la formazione del ministero, saranno una parte importante della guerra alla delegittimazione di Israele nel mondo”. Tra gli influencer che prenderanno parte al progetto, Alex Korotaev di TikTok, il modello Orin Julie e il cantante Stephane Legar.

    Quello degli influencer è un mondo ormai riconosciuto ed affermato. Si fanno chiamare “creatori di contenuti digitali” e sono gli opinion leader delle reti virtuali. Conquistando il grande pubblico nelle maniere più disparate, diventano i punti di riferimento dei “followers”, i seguaci, che accrescono la loro visibilità con continue interazioni (condivisioni, like, commenti). La quotidianità con cui vengono pubblicati i contenuti ed il diretto approccio con chi li segue da dietro lo schermo, conferiscono agli influencer un potere sociologico di estrema importanza: sono capaci di indirizzare, modulare e influenzare il pensiero dei followers, come un grande radiofaro che emette frequenze in tutte le direzioni.

    Mentre molti denigrano questo mestiere, definendolo un “finto lavoro” per sottolineare l’importanza delle professioni tradizionali, altri Paesi ne hanno colto l’importanza e la risorsa che può celarsi all’interno. In primis l’hanno compreso gli antisemiti, che da sempre, e ancor di più durante il conflitto Guardiani delle Mura, hanno utilizzato ogni strumento possibile per fare propaganda di odio.

    Israele è al passo coi tempi e per questo ha deciso di sviluppare le risorse umane per diffondere non fake news, ma le verità sulla propria storia e sulle proprie azioni. Tenterà così di limitare l’antisemitismo che dilaga su internet.

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