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    Yom HaZikaron, le celebrazioni della Comunità Ebraica di Roma

    «Israele e
    Italia sono uniti nel dolore e nella comune lotta al terrorismo», così ha
    affermato l’Ambasciatore d’Israele Alon Bar, affiancato dalla bandiera
    israeliana a mezz’asta, durante la cerimonia di Yom HaZikaron, il giorno in cui
    si ricordano i militari caduti in difesa dello Stato d’Israele e le vittime del
    terrorismo. L’Ambasciatore ha quindi ribadito la sfida che accomuna i due
    Paesi, ricordando anche il recente attacco terroristico di Tel Aviv in cui ha
    perso la vita il giovane avvocato romano Alessandro Parini.

    A ospitare
    la cerimonia alla vigilia dell’anniversario è stato il cortile della scuola
    ebraica romana. Un’enorme bandiera di Israele, quasi come protezione simbolica,
    sovrastava il capo delle centinaia persone che hanno partecipato alla cerimonia
    per il giorno del ricordo dei caduti nelle guerre d’Israele e vittime del
    terrorismo. In piedi, adulti e bambini, militari e civili hanno rispettato il
    solenne e assordante minuto di silenzio in onore delle vittime, interrotto
    dall’improvviso, lungo e vibrante suono della sirena.

    La
    presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello ha sottolineato che
    «il diritto dello Stato di Israele a vivere in pace e democrazia è sempre più
    messo in discussione e gli ebrei di tutto il mondo subiscono la violenza degli antisemiti
    di destra e di sinistra, del terrorismo islamico, del rinnovato sentimento
    antisemita che si muove e  si propaga in
    tutto il pianeta e che miete vittime innocenti». Dureghello ha anche rivolto un
    pensiero ai ragazzi «figli della nostra comunità, che in questo periodo stanno
    facendo servizio di mehinà per difendere lo stato di Israele».

    Tra le
    vittime ricordate nel corso della cerimonia, particolare rilievo è stato dato
    al ricordo di Angelo Sed, morto in Israele in un tragico incidente nel corso di
    una esercitazione dell’esercito e in memoria del quale suo nipote ha acceso una
    candela. Troppe le vittime italiane di terrorismo menzionate; tra queste anche
    il piccolo Stefano Gaj Tachè, ucciso barbaramente fuori dal Tempio maggiore di
    Roma il 9 ottobre del 1982 in un attentato di matrice palestinese.

    La
    Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di segni ha
    portato l’abbraccio silenzioso dell’ebraismo italiano.

    L’addetto
    per la difesa presso l’Ambasciata di Israele, il Colonnello Liad Zak ha
    ricordato alcuni soldati morti in una missione alla quale aveva partecipato in
    prima persona. Ha inoltre letto il discorso del Capo di Stato Maggiore della
    Difesa, il Generale Hertzi Halevi.

    Filmati con
    foto e storie di alcune delle vittime sono stati proiettati sui maxischermi e
    hanno accompagnato la cerimonia, scandita da discorsi e preghiere, come il
    Salmo 79 letto dal Rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ed El Rachamim,
    cantato solennemente da Marco Di Porto.

    A ribadire
    la continuità della vita del popolo d’Israele numerosi bambini della scuola
    ebraica, ragazzi dei movimenti giovanili ebraici e alunni di scuole israeliane
    hanno partecipato cantando e leggendo poesie.
     

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