
La cerimonia nuziale ebraica viene celebrata secondo numerose usanze e leggi che mirano a far emergere il suo pieno significato spirituale e materiale. I matrimoni ebraici vengono celebrati sotto il baldacchino nuziale (chuppah), che simboleggia la nuova casa che, secondo il profeta Malachia, è chiamata “un santuario per il Signore”.
La fase finale della cerimonia è la rottura del bicchiere dal quale gli sposi hanno bevuto inizialmente del vino kasher (idoneo secondo le norme che regolano l’alimentazione degli ebrei). Con questa azione si ricorda la distruzione del Tempio di Gerusalemme, indicando che nessuna gioia potrà essere completa finché il Tempio non sarà ricostruito.
Conclusasi la cerimonia religiosa, i novelli sposi invitano parenti ed amici al banchetto nuziale.
Il 5 giugno 1932, l’ingegnere Ettore Di Veroli (Roma, 27 agosto 1898 – Roma, 2 maggio 1996), figlio di Marco e Adelaide Efrati, sposò Olga Di Segni (Roma, 8 giugno 1906 – Roma, 6 febbraio 1979), figlia di Tranquillo e Olimpia Zevi. Il matrimonio fu celebrato dal Rabbino capo di allora, Angelo Sacerdoti (2 febbraio 1886 – 18 febbraio 1935), e si concluse con un grande ricevimento offerto dai coniugi agli invitati.
Foto estratta da Angelo Piperno, Come eravamo. Per capire chi siamo, Roma, Sabbadini Grafiche sud, 1999, Dati anagrafici provenienti dall’Archivio Storico “Giancarlo Spizzichino” della Comunità ebraica di Roma