La riapertura al pubblico, una innovativa politica sui biglietti e il potenziamento dei servizi digitali. Il Museo Ebraico di Roma riparte dopo il lockdown per l’emergenza Covid-19 e torna a far brillare la sua collezione permanente che racconta la storia della Comunità Ebraica della diaspora occidentale.
Predisposte tutte le misure di sicurezza sanitaria, per il pubblico e per i lavoratori, con sanificazione e igienizzazione degli ambienti, sarà garantito il distanziamento sociale per i visitatori con la presenza di appositi indicatori e il contingentamento degli ingressi per un massimo di 50 presenze complessive contemporaneamente. La visita, su prenotazione, diventa così un tour esclusivo per tutti quelli che vogliono scoprire, o riscoprire, gli argenti e i tessuti ebraici, i marmi e gli ornamenti che raccontano più di due millenni di presenza ebraica a Roma. Sarà possibile visitare il Tempio Spagnolo e soprattutto il Tempio Maggiore, finalmente riaperto, luogo simbolo dell’ebraismo.
L’esperienza all’interno del Museo Ebraico di Roma, che gode di spazi multimediali di ultima generazione che ricostruiscono l’antico ghetto di Portico d’Ottavia o la Sinagoga di Ostia Antica, si arricchisce del supporto virtuale di un’App dedicata. L’applicazione, in sostituzione delle vecchie audioguide, permetterà di godere dell’esposizione con il supporto del proprio telefonino che in un percorso a step, approfondisce la storia delle opere poste nelle sale espositive. In programma anche il lancio di un virtual tour in cinque lingue che darà la possibilità a chi, impossibilitato a spostarsi, vorrà accedere ai tesori del Museo collegandosi da ogni parte del mondo.
Il Museo offre a tutti i visitatori un ingresso promozionale a soli 2€ per le prime mille prenotazioni. La Fondazione per il Museo Ebraico di Roma insieme alla Comunità Ebraica di Roma hanno scelto inoltre di offrire l’ingresso gratuito per tutto il 2020 a medici, infermieri e operatori sanitari delle strutture ospedaliere della Regione Lazio per esprimere un simbolico ringraziamento a tutti gli operatori sanitari che in questi mesi stanno fronteggiando l’epidemia del Covid-19.