Si conclude nel migliore dei modi il 2023 per il
Museo Ebraico di Roma, che ha infatti accolto nel corso dell’anno 100mila 296
visitatori. Un traguardo degno di nota che fa eco ad un anno ricco di eventi e
mostre che hanno attirato visitatori italiani e internazionali. Dalla mostra “Roma
1948 – Arte Italiana verso Israele”, in collaborazione con il Tel Aviv Museum
of Art, nata per celebrare i 75 anni dalla proclamazione dello Stato ebraico,
alla prestigiosa mostra “I sommersi”, ospitata dai Musei Capitolini, per
commemorare gli 80 anni dal 16 ottobre 1943; e poi presentazioni di libri,
convegni, aperture notturne, fino a giungere all’accensione della Channukià
alla presenza del Ministro Sangiuliano. Senza dimenticare le visite guidate con
le scuole e i ragazzi, sempre incuriositi dalla storia e dalle tradizioni
raccontate dalle sette sale del museo.
“Il Museo Ebraico di Roma chiude il 2023 con un
grande record: 100mila 296 ingressi, nonostante questi ultimi tre mesi davvero
difficili – dice Alessandra Di Castro, Presidente della Fondazione per il Museo
Ebraico di Roma – Un grande risultato raggiunto grazie allo sforzo di tutto lo
staff per conseguire un obiettivo ambizioso, frutto di anni di intenso lavoro.
Abbiamo dovuto affrontare la crisi pandemica, le guerre, la minaccia del
terrorismo, ma la forza della cultura ha vinto tutte queste battaglie. Vorrei
dunque ringraziare la squadra del Museo guidata dalla direttrice Olga
Melasecchi; Francesco Leone, coordinatore del nostro comitato scientifico e
tutti gli autorevoli esperti di questo comitato operativo; Lia Toaff,
coordinatrice e Responsabile dei progetti didattici; Michelle Zarfati a capo
della comunicazione”. 365 giorni colmi di cultura e arte, che hanno
caratterizzato questo 2023 al Museo Ebraico.
Un anno denso di eventi e ricco di visitatori,
studenti e gruppi internazionali per giungere ad un traguardo significativo,
raggiunto grazie allo sforzo dello staff del Museo e da tutti coloro che ogni
giorno contribuiscono a rendere il Museo Ebraico una vera perla all’interno del
panorama museale della capitale. Un luogo simbolo capace di narrare e custodire
22 secoli di storia e di arte della Comunità Ebraica di Roma, una delle più
antiche d’Europa.
“È incredibile come proprio quest’anno che si è
chiuso con tre mesi di grandi tensioni nel mondo ebraico, con conseguente
diminuzione del numero dei visitatori, per svariate ragioni, il Museo abbia
stabilito il record di ingressi dalla sua nascita, sessantatré anni fa. Un
record veramente straordinario – dice Olga Melasecchi, Direttore del Museo – Ci
riempie di orgoglio e di soddisfazione per i grandi sforzi messi in campo dalla
stessa Comunità così come dalla Fondazione per il Museo Ebraico di Roma,
promotrice di progetti vivi e culturalmente stimolanti. I progetti però da soli
non bastano a rendere un luogo attrattivo ed accogliente, e perciò gran parte
del merito è del personale del Museo, soprattutto dei nostri educatori che
accompagnano i visitatori e che con passione e orgoglio raccontano la storia
della Comunità ebraica di Roma”.
La cultura vince ancora e questo risultato ne è la
prova lampante, una spinta significativa per il Museo Ebraico che comincia il
2024 con un’agenda già fitta di impegni, eventi e iniziative prestigiose.
“Complimenti al nostro amato museo capace di
raccontare storie appassionanti, fonte d’ispirazione e scambio vivace di idee,
tra i visitatori e la nostra comunità. È un orgoglio che può quasi commuovere e
che ci spingerà a fare ancora meglio in futuro” conclude Alessandra Di Castro.