Dopo il primo grande successo riscosso nel dicembre 2019, il Maccabi Calciotto over 35, guidato da Vito Vivanti, ha nuovamente affrontato la Romulea Autistic Football Club, grazie alla collaborazione tra il suo presidente, Nicola Vilella, e l’assessore allo sport CER, Roberto Di Porto. L’evento è stato realizzato nell’ambito del Protocollo d’Intesa – sottoscritto dalla Comunità Ebraica di Roma e la Romulea – che si pone l’obiettivo di organizzare attività sportive non competitive volte all’inclusione sociale di ragazzi nello spettro dell’autismo. “Nella sua semplicità – ha detto Vilella – l’evento assume una connotazione valoriale importante. La comunità ebraica di Roma, che ha un approccio inclusivo nella società, ha molta sensibilità nel voler condividere e stare insieme”. Con l’avvento della pandemia tutte le attività si sono fermate, ma ora riprendono con l’obiettivo di non lasciare nessuno indietro. Lo sport ha il dovere di unire e promuovere l’integrazione, abbattendo le barriere ed aprendo al dialogo. “Questa manifestazione ha lo scopo fondamentale di stare vicino a questi ragazzi, in ogni modo, anche aiutandoli a condividere lo sport – aggiunge Roberto Di Porto – La sensibilizzazione delle persone e delle istituzioni a questo tema è importante, bisogna riuscire a programmare eventi ed attività di questo genere a cadenza costante. A fine partita, al di là del risultato che non era importante, i ragazzi erano contenti e sono andati a raccogliere gli applausi dalle tribune. Erano davvero felici, entusiasti di sentirsi parte di un gruppo”. Il processo di sensibilizzazione è necessario per abbattere pregiudizi e tabù che ruotano intorno all’autismo, un tema che “purtroppo viene nascosto – dice Vilella – Per questo svolgiamo ogni anno attività del genere: perché bisogna parlarne, ma soprattutto bisogna rapportarsi con loro in maniera normale. Perché loro sono normali”.