Lea Pavoncello Finzi ha 103 anni, è una donna che ha visto passare la storia d’Italia davanti a sé e che oggi si è vista inoculare il vaccino contro il Covid 19.
Lea è nata nel 1917 sul finire della Prima Guerra Mondiale mentre il padre Angelo combatteva sul Carso per difendere la Patria, proprio quella Patria che qualche anno più tardi fece deportare il figlio Elio nei campi di sterminio nazisti.
Lea ha superato l’influenza spagnola, le leggi razziali, ha visto ricostruire l’Italia sempre accanto al marito Alberto, morto prematuramente all’età di 51 anni, ha cresciuto i suoi figli Massimo e Daniela con sacrificio portandoli a laurearsi. In gioventù è stata maestra d’asilo, tra le prime ad adottare il metodo Montessori avvicinandosi sempre di più al mondo dei bambini e creando un laboratorio di ceramica. Una donna forte e pragmatica che non si è lasciata mai abbattere dalle avversità della vita, nemmeno quando sfuggendo ai rastrellamenti lasciò in affidamento il figlio Massimo ad una coppia di vicini, vagando insieme al marito tra una ambasciata e un convento alla ricerca di un nascondiglio.
Stamattina quando sono arrivati gli operatori sanitari a vaccinarla si meravigliava di come quelle persone si potessero prendere cura di persone anziane, sgridando la figlia: ” Questi ragazzi si sacrificano a venire a casa per proteggere noi anziani con il vaccino e tu non gli fai trovare nulla per accoglierli. Che figuraccia mi hai fatto fare!”.
[GALLERY]