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    La channukkià di ghiaccio del movimento Chabad illumina il Colosseo

    Per il terzo anno di seguito, il movimento Chabad ha
    acceso una channukkià di ghiaccio a pochi passi dal Colosseo, accanto all’Arco
    di Costantino. Presenti il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il Rabbino
    Capo di Roma Riccardo Shmuel Di Segni, la presidente dell’Unione delle Comunità
    Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, la vicepresidente della Comunità Ebraica di
    Roma Antonella Di Castro e rappresentanti del I Municipio e del Parco del
    Colosseo.

    “Quando una cosa capita tre volte diventa una cosa
    fissa. Perciò quest’anno possiamo dire che l’appuntamento qui al Colosseo è
    ormai una tradizione” ha affermato Rav Menachem Lazar, che dirige il centro
    Chabad di Piazza Bologna. “Il popolo ebraico ha sempre sofferto e continua
    ancora oggi a soffrire, la tragedia che ha colpito i nostri fratelli e sorelle
    in Israele il 7 ottobre e la guerra che ancora oggi sta andando avanti ci
    ricordano come l’antisemitismo e il male siano ancora presenti” ha proseguito
    il rabbino, sottolineando come abbia un significato particolare l’accensione
    del candelabro a nove bracci di fronte al Colosseo, simbolo dell’Impero Romano
    e della distruzione del Tempio di Gerusalemme. “L’impero romano ormai è
    svanito, ma le luci di Hanukkah brillano ancora forti” ha concluso.

    Anche il Rabbino Capo si è voluto soffermare proprio
    sull’importanza di accendere la channukkià a pochi passi dal Colosseo,
    costruito con i soldi del Tempio di Gerusalemme depredato. “Il fatto di essere
    ancora qua, ad accendere questo candelabro, è un segnale di continua speranza”
    ha sottolineato.

    Per la presidente Di Segni il pensiero va a “tutti
    coloro che non possono festeggiare, non possono essere qui con noi o idealmente
    con noi”.

    “Ancora oggi dobbiamo lottare fortemente e
    orgogliosamente per poter professare la nostra fede” ha affermato la
    vicepresidente della Comunità Ebraica di Roma Antonella Di Castro, che ha
    voluto ribadire il fatto che “noi siamo qui a dimostrare a tutti che siamo
    italiani, che siamo ebrei e che siamo liberi di esserlo di fronte a tutti”.

    A chiudere gli interventi prima dell’accensione
    delle otto candele che segnano la fine della festa delle luci, il ministro
    degli Esteri Tajani, che è tornato sulla guerra tra Israele e Hamas. “Abbiamo
    condannato i responsabili, i veri responsabili di ciò che sta accadendo, che
    sono i terroristi di Hamas” ha affermato il ministro, augurandosi che “ci possa
    essere una pace giusta, che garantisca la libertà e l’indipendenza di Israele”.
    “Sono convinto che alla fine il bene vincerà sul male e alla fine la pace,
    quella giusta, trionferà” ha concluso.

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