Sembra strano a dirsi, ma per molto più di mezzo secolo, a ogni matrimonio al Tempio Maggiore ad accogliere e accompagnare gli sposi c’era sempre lui, con il suo sorriso e la sua simpatia: Zio Pallino. È stato una figura davvero emblematica della comunità ebraica romana, un volto di Piazza, conosciuto e amico di tutti, da sempre presente nelle immagini, nei ricordi e nelle gioie delle case e delle famiglie ebraiche di Roma per generazioni.
Zio Pallino era “l’ispettore” del Tempio, una figura istituzionale comunitaria che i giovani forse poco conoscono, ma che un tempo era motivo di grande cavod e orgoglio. Lui era fiero e orgoglioso di questo suo ruolo, era rimasto forse l’unico che sul bavero della giacca portava la spilletta ufficiale che gli conferiva l’incarico da ispettore che lui non ha mai smesso di ricoprire e anzi di impersonare.
Nonostante negli ultimi mesi avesse avuto problemi di salute che lo avevano molto debilitato, non aveva mai smesso di presenziare comunque a ogni cerimonia e in particolare alle nozze. Era dolce e sorridente con i frequentatori del Tempio, ma anche conoscitore e conservatore delle sue tradizioni e dei suoi riti, a cui teneva che gli sposi e i familiari si attenessero. Era rispettato dagli shammashim, dai chazanim e dai rabbanim, ma anche lui, malgrado fosse un anziano e veterano del Tempio, portava rispetto a tutti. L’amore per Scola Tempio lo teneva attaccato a questo luogo come una calamita; ma la sua più grande preoccupazione era quella di accudire la moglie e si preoccupava di non lasciarla sola, altro segno della sua sensibilità e del suo altruismo.
Questo è il nostro ricordo di Zio Pallino. A nome di tutta la vaadà del Tempio Maggiore ci stringiamo con affetto a tutta la famiglia per la sua scomparsa. Ci piace pensare che così come lui ha accompagnato tante nuove coppie a unirsi in matrimonio e a costruire una casa ebraica, così anche lui possa essere accompagnato da tanti malachim in Gan Eden.