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    In ricordo di Gino Mantin, un pilastro della comunità libica di Roma

    Insieme al suo caro amico Shalom Tesciuba zl, Gino Mantin, scomparso all’età di 88 anni, ha rappresentato un porto sicuro per gli ebrei di Roma. Con la sua disponibilità, coraggio, generosità e determinazione, ha aiutato tante famiglie ad integrarsi in Italia dopo la fuga da Tripoli e posto le basi sul quale poi sarebbe fiorita la comunità ebraica libica di Roma, con i propri canti, valori e tradizioni.

    Il suo aiuto non si limitava alla comunità libica, ma si estendeva a chiunque ne avesse bisogno; insieme ad altri amici ha rifondato la Hevra’ Kadisha ed era sempre pronto a visitare i malati e a provvedere nel dare una degna sepoltura a tutti.

    Grande il suo merito per aver recuperato numerosi Sefer Torà da Tripoli e per aver coltivato rapporti diplomatici con la massima gerarchia libica, nel tentativo di portare beneficio alla sua amata gente e di ottenere un indennizzo per gli ebrei di Libia. Con questo scopo, nel 2004 organizzò un viaggio in Libia con l’auspicio dei ministeri degli esteri di diversi Paesi e con una delegazione di ebrei tripolini che partirono da Roma per negoziare i termini di un potenziale risarcimento.

    Negli anni ’80, collaborando con Shalom Tesciuba zl, Gino Mantin ha promosso donazioni da parte di tutta la comunità ebraica per acquistare lo stabile di via Padova, divenuto il Beth-El, la più grande sinagoga sefardita in Italia e tra le più attive in Europa, attualmente anche Centro Culturale di riferimento per le generazioni future.

    I suoi figli, Vicky e Dudu, attivi e altruisti verso la comunità, portano avanti con grande onore ciò che ha seminato il loro caro padre.

    Fino all’ultimo, Gino salutava tutti con grande affetto mentre passeggiava per le strade di piazza Bologna: adulti, adolescenti e bambini gli porgevano la mano con un grande sorriso e premura per il nonno di tutti, da proteggere con cura.

    Ieri un’intera comunità si è stretta attorno alla moglie, i figli, i nipoti e a tutta la grande famiglia tripolina per l’ultimo saluto, in segno di rispetto e profonda gratitudine. La sua memoria sarà per sempre legata al Beth-El.

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