È stato accolto nella Grande Sinagoga di Roma il sindaco di New York Eric Adams. Ad attenderlo il Presidente della comunità ebraica Victor Fadlun e il Rabbino Capo Riccardo Di Segni, assieme a una folta delegazione della Comunità Ebraica di Roma. “Un grandissimo amico d’Israele e del popolo ebraico”: così Fadlun ha definito Adams durante la visita che avviene in un momento cruciale della storia.
Dopo una breve sosta nella Sinagoga, dove il Rabbino Capo ha raccontato alcuni aspetti della bimillenaria tradizione degli ebrei di Roma, la delegazione si è recata nel cuore del quartiere ebraico. Fadlun ha mostrato al primo cittadino di New York l’edificio della scuola ebraica prima di percorrere assieme il tratto dove vi è uno striscione con le fotografie dei cittadini israeliani rapiti il 7 ottobre e ancora nelle mani dei terroristi di Hamas.
Il sindaco è passato davanti alla lunga fila di immagini degli ostaggi, fermandosi qualche istante davanti al volto di Kfir Bibas, il bambino rapito che ha compiuto un anno in cattività. E proprio sopra lo striscione, fanno notare ad Adams, una targa dedicata alla memoria di tutti quei bambini che frequentavano la scuola ebraica e che sono stati uccisi nei campi di sterminio nazisti. Due drammatiche pagine di storia che si sovrappongono.
“Gli ebrei sono qui ininterrottamente da 2500 anni – ha detto il Presidente Fadlun –. Il Sindaco Adams subito dopo il 7 ottobre ha ricordato una grande verità storica. Nelle battaglie di civiltà iniziate con la marcia di Martin Luther King, gli ebrei erano affianco degli afro americani. E non avremmo potuto fare altrimenti, perché la nostra religione ci insegna e ci impone il rispetto del prossimo, l’uguaglianza, gli ideali di correttezza e rispetto reciproco. Noi c’eravamo. Adams ha ricordato i 1200 ebrei colpiti, assassinati e rapiti in quell’evento orribile del 7 ottobre e senza se e senza ma ha riconosciuto il diritto d’Israele a difendere la sua popolazione e a sradicare i terroristi di Hamas da tutto il territorio di Gaza. Il sindaco ha detto inoltre “io sono vostro fratello. Le vostre battaglie sono le mie”. Grazie sindaco Adams. La risposta della nostra comunità è “si tu sei nostro fratello e noi siamo tuoi fratelli. E le battaglie di libertà, democrazia, di rispetto, le battaglie dell’occidente sono le nostre battaglia”.
“Ci sono davvero poche parole che posso dire – ha detto poi Adams – Guardando i volti dei rapiti, è chiaro che parliamo di persone reali: dobbiamo riportare gli ostaggi a casa e distruggere Hamas. Questo è ciò che va fatto”.