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    Il primo giorno di scuola: “Quest’anno è il ritorno alla libertà”

    “Confesso che per la prima volta mi sono commossa. Non accadeva dai tempi della prima elementare dei miei figli”. Giada è emozionata, ha appena accompagnato i suoi figli per il primo giorno di scuola. Un giorno diverso rispetto agli altri, e quest’anno ancor di più, visto che i bambini tornano a scuola senza i volti coperti dalle mascherine, che certo, ci hanno protetto e tutt’ora ci proteggono da un’emergenza pandemica che non è finita, ma che sommate alle altre misure anti Covid hanno aumentato le distanze tra gli studenti, e limitato la libertà. Così c’è grande emozione in questa mattina assolata di fronte alle Scuole Ebraiche di Roma. Siamo andati prima del suono della campanella a sentire come vivono questo cambiamento genitori e figli.

     

    “Abbiamo aspettato per molto tempo il ritorno alla libertà – continua Giada -, e finalmente ci siamo. A molti bambini sembrerà strano questo ritorno, perché forse si erano abituati alle distanze, come se realmente la scuola fosse così”. Infatti tanti bambini sono entrati in prima elementare con le restrizioni dettate dalla pandemia, vivendo sino ad oggi una condizione eccezionale come fosse normale. Adesso i più piccoli potranno vivere la bellezza della normalità scolastica. “Ma ricordiamo che soprattutto per gli adolescenti, che hanno vissuto e sofferto più degli altri le limitazioni, questo è un bellissimo ritorno”.

     

    “Si sono svegliate prestissimo. Erano emozionate e felici del rientro in classe. – racconta Micol, mentre guarda le sue figlie che entrano a scuola – Oggi cambieranno molte cose per i bambini. Cambierà anche il modo di vivere gli spazi condivisi, visto che negli ultimi anni hanno passato molto tempo nelle singole classi anche nei momenti ricreativi”.

     

    “I miei figli frequentano le scuole ebraiche “Vittorio Polacco” e “Angelo Sacerdoti” – dice Daniel – e voglio ricordare che gli insegnanti e i dirigenti delle nostra scuola si sono sempre impegnati in questo periodo così difficile a garantire, sempre in sicurezza, la massima serenità ai nostri bambini. Oggi il fatto che gli alunni delle scuole possano sedere accanto al compagno di banco, e guardare l’altro in faccia senza mascherina, ci sembra una conquista. Ma come ci insegna la nostra storia, la libertà non va mai data per scontata, e per questa bisogna sempre lottare. In un certo senso quindi questo giorno rappresenta una conquista per tutti noi. E’ il primo giorno di scuola, un primo giorno di libertà”.

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