
Un sito internet per rendere il processo di donazione più semplice, accessibile e intuitivo. È l’idea sviluppata dall’associazione Benè Berith Giovani – Stefano Gaj Taché, che ieri, presso la Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano “Tullia Zevi”, ha lanciato ufficialmente Tzedaka.it, il sito web e presentato alle varie associazioni ebraiche presenti nella Capitale.
“Spesso, chi desidera fare una donazione si trova ad affrontare ostacoli burocratici o difficoltà nel reperire le informazioni necessarie. Con Tzedaka.it, vogliamo abbattere queste barriere e consentire a chiunque, ovunque si trovi, di fare una donazione in modo rapido, sicuro e senza incertezze”, ha spiegato Rebecca Perugia, presidente dell’associazione. “È una piattaforma pensata per supportare tutte le cause che meritano il nostro aiuto. – ha proseguito Perugia – È un luogo dove chiunque può fare tzedakà, contribuendo non solo alla nostra missione, ma anche a molte altre iniziative che rispecchiano valori di solidarietà, giustizia e inclusione”. “Ogni donazione, grande o piccola che sia, ha il potere di fare una grande differenza, non solo per il Benè Berith Giovani, ma anche per tutte le realtà e i progetti che meritano il nostro supporto.Con Tzedaka.it, vogliamo unire la tecnologia alla solidarietà per rendere il nostro impegno ancora più efficace”, ha concluso.
Il sito è stato reso possibile grazie al supporto del progetto DaiDoDai, promosso dall’UCEI, che ha partecipato alla presentazione. Livia Ottolenghi, assessore alle Politiche educative, e Sabrina Coen, responsabile della Commissione giovani, sono intervenute per raccontare del bando promosso dall’Unione. “Abbiamo deciso di fare un bando, scritto insieme ai giovani, per stimolare i progetti di volontariato” ha spiegato Livia Ottolenghi. “Una parte fondamentale di questo progetto è stata la commissione di giovani, che ha avuto il compito di selezionare i progetti” ha sottolineato Sabrina Coen.
Tra gli interventi, anche una lettera di Gady Taché e una lezione del Morè Eitan Della Rocca.
“Tzedaka.it, a mio avviso non rappresenta solo un processo di semplificazione, ma sono convinto che sarà anche un importante incentivo per avvicinare i giovani a uno dei concetti principali dell’ebraismo: ogni ebreo è responsabile per un altro ebreo” ha ricordato Taché, che ha voluto ringraziare i ragazzi del Benè Berith Giovani per l’instancabile lavoro portato avanti per ricordare il piccolo Stefano, ucciso a soli due anni dai terroristi palestinesi nell’attentato al Tempio Maggiore il 9 ottobre 1982. “Ogni loro iniziativa è rivolta al bene del popolo di Israele e alla memoria di mio fratello Stefano e questo non può che riempire i nostri cuori di orgoglio e gratitudine”. Eitan Della Rocca nella sua lezione si è voluto soffermare sul concetto di tzedakà. “Quando noi facciamo tzedakà, innanzitutto lo facciamo solo per una giusta causa, lo facciamo non perché vogliamo qualcosa indietro ma per la gratificazione che riceviamo nel momento in cui offriamo.”