Inaugurata a Casina dei Vallati la mostra “I Segni della Shoah.” In esposizione più di 60 illustrazioni realizzate dagli allievi della Scuola Romana dei Fumetti, al termine di un percorso storico-didattico, portato avanti insieme ai docenti. Un nuovo metodo di diffusione del messaggio della Memoria, che passa attraverso le immagini e le rappresentazioni dei giovani disegnatori che hanno urgenza di tramandare il passato, interpretandolo con matite e colori.
“Ciò che interessa alla Fondazione, oltre all’esposizione di una forma artistica così attuale, é il fatto che gli artisti non sono professionisti, ma studenti – dice il Presidente della Fondazione Museo della Shoah, Mario Venezia – In questo modo si dà importanza ai ragazzi e al loro impegno, sperando che queste opere possano coinvolgere i visitatori.”
Si tratta di opere che rievocano la storia, ma più che da un punto di vista documentaristico, nascono dall’espressione individuale di chi si confronta, oggi, con la Shoah. Il racconto è affidato a sagome evocative, simboli ricorrenti, colori che accentuano gli stati d’animo. Le pareti della Fondazione Museo della Shoah di Roma vedono l’alternanza di volti segnati, mani imploranti e personaggi in trappola, in un continuo susseguirsi di frammenti di esistenze interrotte ormai ottant’anni fa.
È altamente significativo il fatto che questa mostra trovi la propria casa nel luogo dal quale vennero deportati nei campi di concentramento migliaia di ebrei romani.
“É dovere dei creativi riempire i cinema, le edicole, le mostre e gli eventi con queste tematiche – afferma Valerio, uno studente della Scuola Romana – É necessario utilizzare qualsiasi forma artistica per far sì che non si dimentichi.”