Centinaia di palloncini arancioni lanciati in aria con una sola richiesta: riportateli tutti a casa. Questo l’appello lanciato dalla Comunità Ebraica di Roma in occasione del primo compleanno del piccolo Kfir Bibas, il bambino israeliano rapito da Hamas il 7 ottobre e ancora prigioniero a Gaza, per il quale è stato organizzato un flash mob.
“Il compleanno più triste del mondo”, così è stato definito dai suoi famigliari e da chi da più di 100 giorni aspetta il ritorno del piccolo Kfir e della famiglia Bibas, ancora nelle mani di Hamas. Kfir, senza volerlo, è infatti divenuto un simbolo, quello dell’infanzia strappata ai bambini israeliani dai terrorism palestinese.
“Preghiamo che i nostri fratelli tornino a case e gridiamo affinché il mondo si ribelli alla barbarie che sta commettendo Hamas” ha affermato il presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun. “Lanciamo in cielo un palloncino, segno di pace e di preghiera. – ha proseguito – Quando eravamo piccoli lo lanciavamo in aria ed esprimevamo un desiderio. Il nostro desiderio è che torni a casa presto e che torni la pace nelle nostre case”.
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