Palloncini, peluche e 33 passeggini, vuoti, che portano i manifesti con i nomi e i volti dei bambini israeliani che sono stati rapiti dai terroristi di Hamas. Sotto la pioggia battente, per più di un’ora, in un silenzio quasi surreale si è udito solamente il nome dei bambini e del resto degli ostaggi.
A un mese dal brutale attacco di Hamas, la Comunità Ebraica di Roma ha promosso un flash mob in Piazza del Campidoglio per tenere alta l’attenzione sulla drammatica situazione dei 241 israeliani tenuti ostaggio nella Striscia di Gaza. Donne, uomini, anziani e soprattutto bambini, circa 30, di cui non si hanno notizie da quel tragico 7 ottobre 2023.
“A distanza di un mese è importante mantenere alta l’attenzione su quei civili che oggi purtroppo sono ancora a Gaza e non abbiamo di loro notizie” ha dichiarato a Shalom Benedetto Sacerdoti, referente italiano del Forum delle famiglie dei rapiti, ostaggio di Hamas, e delle persone scomparse il 7 ottobre.
“Siamo qui per chiedere alla Comunità internazionale il rilascio immediato dei rapiti, sono ormai 30 giorni che delle persone innocenti sono tra le mani di Hamas” ha affermato Micol Anticoli, consigliere della Comunità Ebraica di Roma.
Trenta giorni dopo il 7 ottobre si riflette anche su ciò che è accaduto. Un crimine efferato quello perpetrato dal gruppo terrorista palestinese, che secondo Anticoli “è stato un punto di non ritorno”. “Donne sventrate da cui è stato estratto e ucciso il feto, bambini bruciati vivi nei forni. Queste sono cose mai viste nemmeno dai tagliagole dell’Isis – ha sottolineato – Barbarie di questo tipo sono avvenute solo una volta nella storia, per mano dei nazisti”.