Pubblicato per la prima volta nel 2013, ‘Daniel il Matto’ di Mario Pacifici, era un colorito racconto ambientato nel ghetto di Roma tra il marzo del 1776 e l’ottobre del 1783, all’interno del quale il racconto della storia del protagonista – Daniel Fornari – è lo spunto per l’autore per offrire un affresco della Roma del settecento e per raccontare in particolare la condizione in cui vivevano gli ebrei romani.
Daniel Fornari è infatti un sofer del Ghetto di Roma, dotato di un raffinato talento artistico e di una straordinaria tecnica pittorica. Burbero e intrattabile è uno scriba erudito, refrattario a ogni disciplina. Per questo nel Ghetto lo chiamano Daniel il Matto.
Il piccolo e agile volume era di fatto introvabile perché non più distribuito, ma da oggi è disponibile in edizione economica su Amazon (€ 7,50 per il libro è € 3,50 per la versione Kindle).
I lettori avranno così nuovamente la possibilità di poter tornare a leggere, attraverso una carrellata di personaggi a volte surreali ma tutti umanissimi, le vicende di un ebreo, un po’ artista un po’ guascone, mosso soprattutto da un senso della giustizia, dall’insofferenza per le prevaricazioni della Curia e da un’arguta spregiudicatezza che fanno di lui il vero contraltare alle istituzioni del Ghetto.
La gente vessata chiede a lui il sostegno che fattori e rabbini non sono capaci di offrire.
E così il suo pennello, la sua sfrontatezza, la sua arguzia divengono strumenti capaci di sovvertire la tremebonda rassegnazione del popolo del Ghetto.
Daniel il Matto si confronta con Papi e Cardinali, artisti e grandi artigiani. E con tutti si rapporta in modo coraggioso e spregiudicato. Non china la schiena di fronte alle prepotenze ma le aggira e le ribalta con quell’arguzia geniale, cui offre il sostegno del suo straordinario talento artistico.
La narrazione, veloce scorrevole e brillante si compone di una carrellata di personaggi unici, che fanno della storia del sofer una narrazione senza tempo, un affresco inedito e carico di simboli, colori e tradizioni.
Mario Pacifici è autore anche di una raccolta di racconti (Una cosa da niente), ambientati nel periodo delle leggi razziali, ed è autore di una serie di piccoli racconti pubblicati sul giornale Shalom.