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    ROMA EBRAICA

    Da Parigi stimoli di ricerca sugli ebrei a Roma

    Convegno internazionale sugli ebrei nell’età moderna dedicato ad Angela Groppi

    Studi sugli ebrei di Roma a Parigi: l’Università della Sorbona, il Centro Nazionale della Ricerca Scientifica (CNRS), la Scuola Superiore di Studi Avanzati in Scienze Sociali (EHESS), il Centro di Ricerca Storica (CRH), il Centro Roland Mousnier (CRM) e l’Interconnecting Histories and Archives for Migrant Agency (ITHACA) hanno organizzato il convegno internazionale “Gli ebrei di Roma e gli Stati della Chiesa. Valutazione storiografica e prospettive di ricerca”, dedicato alla prof.ssa Angela Groppi, mancata prematuramente nel 2020. Aveva passato un periodo di studio, tra il 1973 e il 1974, proprio alla Sorbonne sotto la supervision del prof. Albert Soboul e si era occupata in particolar modo della storia di genere e dell’assistenza sociale. Aveva effettuato varie ricerche presso l’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma pubblicando nel 2014 Gli abitanti del ghetto di Roma. La Descriptio Hebreorum del 1733, per i tipi di Viella. All’inizio del convegno Gabriella Ripa di Meana l’ha ricordata in un intervento personale e intenso.

    Le vicende degli ebrei di Roma nell’età moderna sono state trattate da vari punti di vista.

    Nell’ambito della storiografia, Luca Andreoni (Università politecnica delle Marche) ha affrontato l’argomento dal punto di vista economico, mentre Myriam Silvera (Università di Palermo) ha analizzato alcuni studi pubblicati nella Rassegna Mensile di Israel.

    Irene Fosi (ricercatrice indipendente), Kenneth Stow (Universita diHaïfa) e Isabelle Poutrin (Università di Reims Champagne-Ardenne) hanno descritto le dinamiche dei processi in cui erano coinvolti gli ebrei.

    Per quanto riguarda la popolazione ebraica, estremamente interessante è stata la relazione di Michaël Gasperoni (CNRS/Centre Roland Mousnier) – che, insieme a David Mano, è stato l’organizzatore del convegno – il quale ha raccolto i dati sugli ebrei negli Stati ecclesiastici tra1500 e 1870, mentre Matteo Al Kalak (Università di Modena e Reggio Emilia) ha trattato il rapporto di Lucrezia Barberini con gli ebrei, in particolare con le ragazze che si volevano convertire, alle quali diede una rendita, e Asher Salah (Accademia delle Arti e del Design Bezalel / Università Ebraica di Gerusalemme) ha analizzato la presenza dei rabbini come testimoni nei matrimoni.

    Si è posta l’attenzione anche sulla cultura, attraverso l’analisi dell’oreficeria fiorentina presente nel Museo ebraico di Roma (Dora Liscia Bemporad, Università di Firenze), delle strategie delle Scole (sinagoghe) per la salvaguardia del patrimonio liturgico (Davide Spagnoletto, ricercatore indipendente) e degli inventari ottocenteschi di Scole e Confraternite in paragone con quanto giunto fino a noi (Silvia Haia Antonucci, Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma-ASCER “Giancarlo Spizzichino”).

    È stata studiata anche la presenza degli ebrei fuori Roma, ad Avignone e nel Comtat Venaissin tra il 1555 e il 1694 (Rémy Charbonnier, ricercatore indipendente) e a Ferrara tra il 1825 e il 1830 (Laura Graziani Secchieri, Centre Roland Mousnier) nella cui documentazione compare per la prima volta il verbo “inghettare”.

    Infine, si è trattato il rapporto tra gli ebrei e la rivoluzione nel 1793 e gli atti di violenza contro di essi (Martina Mampieri, University of Pennsylvania / Università di Modena e Reggio Emilia) con un approfondimento sul Moed di Piombo (Davide Mano, CNRS/Centre de recherches historiques) sul quale, nel 2008, Giancarlo Spizzichino z.l. dell’ASCER ha scritto Il Mo’èd di Piombo. Storia di uno scampato pericolo, per i tipi di Morashà.

    Il convegno si è concluso con la presentazione, da parte di Luca Andreoni, Michaël Gasperoni e Davide Mano, dell’interessante volume di Kenneth Stow sul commercio della carne kasher, Feeding the Eternal City. Jewish and Christian Butchers in the Roman Ghetto, pubblicato per i tipi della Harvard University Press, 2024.

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