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    Chanukkà e la rinascita: i ragazzi dei centri giovanili tornano ad accendere insieme i lumi

    Chanukkà si celebra soprattutto in famiglia, tra accensioni, canti e scambi di regali. Un’atmosfera di gioia e festa che è bello condividere anche con i propri amici, tra canti, balli e momenti di gioco. 

     

    È questa l’atmosfera che si respira all’interno dei centri giovanili del Benè Akiva e dell’Hashomer Atzair, dove grandi e piccoli, madrichim e chanichim, festeggiano Chanukkà insieme, con usi e tradizioni tutte loro che si sono create nel corso degli anni. 

     

    “Noi abbiamo sempre festeggiato Chanukkà con una recita- racconta Alice Terracina, Rosh Ken dell’Hashomer Atzair Roma, insieme a Nathalie Piperno e Samuel Habib-  È una tradizione che ripetiamo ogni anno; per noi è fondamentale per il rapporto con i chanichim: organizziamo balletti, canzoni, attività che ci legano ancora di più l’uno con l’altro”. Un momento di unione e svago tra madrichim e chanichim, ma anche occasione di riflessione e apprendimento su usi e tradizioni di Chanukkà.

     

    Ecco dunque che una semplice recita diventa una tappa nella formazione della propria identità ebraica:  “La recita è un fattore importante- spiega ancora Alice Terracina-  porta i chanichim che non frequentano la scuola ebraica a conoscere la festa, il suo significato e a sentirsi più legati alla religione, perché uno dei nostri elementi principali è l’ebraismo. È un momento di svago in cui si canta e si recita per rinforzare il legame tra i ragazzi”.

     

    “Frequento la Hashomer da quando sono piccola e mi ricordo tutte le recite- aggiunge Nathalie Piperno-  il nervosismo prima di recitare una scena che condividevamo con i nostri compagni, le attività che abbiamo fatto, lo scambio dei regali. Era una delle giornate più belle.

     

    Trovo sia molto bello questo modo di festeggiare tutto giovanile: è un modo per sentirsi più vicini all’ebraismo e insegnare qualcosa a chi lo è di meno”.

     

    Dalla tradizionale recita dell’Hashomer Atzair alle attività del Benè Akiva, dove Chanukkà crea un’atmosfera unica all’interno del Senif:  “Al Bené Akiva Chanukka è sinonimo di felicità: vengono organizzate numerose feste, banchetti e attività- raccontano la Rosh Senif Benedetta Sonnino, insieme ai chanichim Michal Colafranceschi, Alessandro Astrologo e Daniel Pavoncello-  ricordiamo che un anno il Senif ha messo a disposizione una serie di materiali per far costruire a noi Chanichim delle Chanukkiot.  È stato stupendo  fare una mitzvah, attraverso qualcosa che hai costruito tu, insieme ai tuoi  amici con l’aiuto dei Madrichim”.

     

    Per entrambi i movimenti giovanili Chanukkà ha spesso coinciso con i Machanè Coref, i campeggi invernali, in cui i ragazzi hanno potuto festeggiare Chanukkà insieme ai loro coetanei, provenienti da tutta italia: un’occasione per conoscersi, fare nuove amicizie e confrontarsi con gli usi e le tradizioni delle altre Comunità ebraiche:  “Quando il Machanè choref coincideva con Chanukká  era tutto ancora più bello- racconta ancora  Michal, ricordando il campeggio invernale del Benè Akiva- Accendevamo tutti  insieme le candele, cantavamo e ballavamo. Spesso capitava che dopo l’accensione si raccontasse un piccolo midrash. Si respirava felicità”.

     

    L’esperienza del campeggio, in cui ragazze e ragazzi di età differenti si ritrovano uniti sotto il segno della festa rimane indelebile nella loro mente: 

     

    “Noi della Hashomer Italia siamo una grande famiglia- spiegano ancora Alice, Nathalie e Samuel-  cantare e ballare insieme con la Chanukkia accesa è una sensazione indescrivibile. È un modo più divertente di festeggiare con i nostri chanichim”. Per Chanukkà 5782 le attività del Benè Akiva e dell’Hashomer Atzair torneranno in presenza, nei rispettivi Senif e Ken, con accensioni collettive e tante iniziative inerenti alla festa. La tradizionale recita della Hashomer si terrà il 5 dicembre e racconterà i festeggiamenti di Chanukkà nel corso degli anni: dall’antichità ai giorni nostri.

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