
All’Ospedale Israelitico, nella sede di via Fulda, si è svolta ieri la tradizionale cerimonia di accensione della Chanukkià. Un momento intenso e partecipato, giunto alla seconda candela della festività di Chanukkà, simbolo di luce, resilienza e rinnovamento nella tradizione ebraica.
Alla cerimonia hanno preso parte i rappresentanti della Comunità Ebraica di Roma, i dirigenti dell’Ospedale, i medici, il personale sanitario, amici e pazienti riuniti in un luogo che quotidianamente è presidio di cura, speranza e umanità. Proprio qui, dove ogni giorno medici, infermieri e operatori sanitari “accendono” una luce nella vita dei pazienti, il significato della festività ha trovato una risonanza particolarmente profonda.
“Un momento di luce, speranza e resilienza” è stato ricordato nel corso della cerimonia, sottolineando il forte legame tra il valore simbolico di Chanukkà e la missione dell’Ospedale Israelitico.

L’accensione del candelabro e l’intonazione dei tradizionali canti della festività ebraica, sono stati preceduti dagli interventi del Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, dell’assessore agli enti e all’efficienza e innovazione organizzativa della CER David Pavoncello e dell’assessore alla Cultura della CER Giacomo Moscati,che hanno ribadito il valore culturale e sociale di un appuntamento capace di unire tradizione, istituzioni e comunità.
L’accensione della Chanukkià è stata affidata al Rabbino Capo e al Commissario Straordinario dell’Ospedale Israelitico, Antonio Maria Leozappa. Un gesto semplice, ma fortemente simbolico
L’evento ha voluto trasmettere un messaggio chiaro: l’importanza dell’impegno individuale a servizio del bene collettivo. Un richiamo a come ciascuno possa portare luce nella propria comunità, seguendo l’esempio dell’Ospedale Israelitico che, da sempre, rappresenta un’eccellenza nel panorama sanitario e un punto di riferimento al servizio della popolazione.














