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    Addio a Mirella Fiorentini, colonna della scuola ebraica per decenni

    Ci ha lasciato, a quasi 96 anni di età, Mirella Fiorentini Di Segni, figura da molti ricordata con affetto per il suo lungo trascorso come professoressa alla scuola media ebraica Angelo Sacerdoti.

    Mirella Fiorentini era nata a Roma il 2 settembre 1927. Dopo aver frequentato la scuola elementare presso l’istituto Umberto I, a seguito delle leggi razziali del 1938, come tutti gli ebrei, venne esclusa dalla scuola pubblica: non poté frequentare il Liceo–Ginnasio statale al Mamiani e, dall’autunno 1938 fino a giugno 1943, fu iscritta alla scuola ebraica istituita dalla Comunità.

    Con l’occupazione tedesca dopo l’armistizio dell’8 settembre, suo padre Silvio intuì il pericolo e decise di andare via dalla casa nel quartiere Prati: per nascondersi si rivolse al suo amico Alberto Zapponini, direttore della “Guida Monaci”,  “Guida  scientifica artistica e commerciale della città di Roma”, il quale, con grande generosità, mise a disposizione della famiglia due stanze negli uffici in Via Francesco Crispi. Mirella non ha mai dimenticato questo gesto e nel 2021 ha cercato i discendenti del Commendator Zapponini. Dopo il conflitto avevano mantenuto un rapporto, ma a seguito della sua scomparsa le relazioni tra le famiglie si erano dissolte. Grazie ai social network e al supporto dei parenti, Mirella è riuscita a rintracciare i familiari di Alberto Zapponini per farlo nominare Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem di Gerusalemme: un riconoscimento postumo, consegnato ai suoi discendenti, per il gesto che permise alla famiglia Fiorentini di salvarsi dalla barbarie nazista.

    Nella faticosa ricostruzione del dopoguerra, iniziò una nuova vita. Concluse gli studi, si laureò in chimica e intraprese una carriera di insegnante di matematica e scienze, che la vide protagonista, appunto, nella scuola media ebraica, dove insegnò dal 1967 al 1992. Negli anni è diventata un punto di riferimento per tante generazioni di alunni, nonché una componente di un gruppo affiatato di colleghi. In occasione della sua scomparsa, infatti, sono giunti numerosi i messaggi affettuosi di chi aveva condiviso la sua esperienza di insegnamento, con il ricordo di aneddoti e vicende degli anni della scuola.

    Per gli studenti, Mirella è stata una professoressa severa ma apprezzata per la sue doti umane e per i suoi metodi didattici. Inoltre, sotto la direzione della preside Fiorella Mieli, si era creato un gruppo di docenti legati da un profondo rapporto professionale e umano. Uno spirito di solidarietà che è perdurato nel tempo, tanto che lo scorso anno, lo stesso gruppo di insegnanti, ha festeggiato insieme il pensionamento di una collega, proprio a casa di Mirella, dove si sono ritrovati dopo tanti anni.

    Nel 2016 è stata tra i protagonisti del docufilm “Una giornata particolare” realizzato dal giornalista Claudio Della Seta, il quale aveva ritrovato vecchie bobine degli anni ’20 e ’30 con filmati della sua famiglia, tra cui vi era appunto anche la stessa Mirella. Nel docufilm lei conduce la giovane nipote Sonia in un viaggio nel tempo con cui approda a una festa di famiglia nel lontano e felice 1931, le cui immagini provengono appunto da questo raro film d’epoca e da cui si dipanano le vicende di una famiglia ebraica romana.

    Nel 2018 ha partecipato anche a “La Razzia” di Ruggero Gabbai, documentario sulla retata del 16 ottobre ’43.

    Queste esperienze l’hanno stimolata ad aprirsi maggiormente alla famiglia. Negli anni, infatti, ha avuto figli, nipoti e bisnipoti, a cui ha narrato le vicende che l’hanno suo malgrado coinvolta, dalle leggi razziali all’occupazione nazista, trasmettendo così un’importante testimonianza.

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