Il 22 febbraio si è tenuta tramite diretta Facebook la presentazione del libro di Elisa Guida “Senza perdere la dignità”. Una biografia di Piero Terracina, sopravvissuto ai campi di sterminio e venuto a mancare l’8 dicembre 2019.
Miriam Haiun, direttrice del Centro di Cultura Ebraica, ha moderato l’evento tra le importanti presenze che si sono susseguite: la Presidente Ruth Dureghello della Comunità Ebraica di Roma, l’artista Georges De Canino che ha disegnato la copertina del libro, l’autrice del libro Elisa Guida, il giornalista Pietro Suber. Molto toccante la presenza di Ettore Terracina, nipote di Pietro, e delle sorelle Bucci, anch’esse sopravvissute alla furia dei campi di sterminio.
Questo libro ricostruisce non solo la vita di Piero, ma quella di tutta la sua famiglia. Il libro si apre con la nascita di Piero e va avanti raccontando la storia in ordine cronologico: lo scoppiare della guerra, le leggi razziali e così via arrivando fino al ritorno a Roma dopo la liberazione. Inizia qui la seconda vita di Piero tra i primi silenzi e, dopo anni, il bisogno di raccontare e testimoniare su ciò che accadde dentro quei campi infernali.
Elisa aveva promesso tre anni fa a Piero che avrebbe scritto questo libro. Era Piero stesso che aveva scelto Elisa per continuare la sua missione quando lui sarebbe venuto a mancare. Non solo perché la scrittrice è una storica, ma perché nel raccontare a lei la sua testimonianza è nata un’amicizia fondata sul rispetto reciproco.
“Una voce unica (ndr quella di Pietro) che non ha mai perso di forza, autorevolezza e coraggio nel parlare di cose che altri evitavano. L’abbandono della scuola, il tradimento, la tragedia della deportazione, ma anche nel suo ritorno la grande attenzione al presente e alla realtà. Mantenendo sempre un netto distinguo tra passato e presente. Tra cosa significasse raccontare il passato e denunciare il presente”, racconta Ruth Dureghello nei suoi saluti all’inizio dell’evento.
Pietro Suber, giornalista che ha dialogato con l’autrice durante il corso della diretta, ha voluto soffermarsi sul grande rapporto tra Piero e gli interlocutori più giovani, concludendo con un suo inciso personale: “Ho avuto la fortuna di conoscere Piero nel 2015 per un docufilm incentrato sulla sua testimonianza e sull’amicizia durata più di 70 anni con Sami Modiano. Grazie a Piero se anche Sami ha deciso di portare la propria testimonianza, ancora oggi così fondamentale.”
Elisa Guida, autrice del libro, si è emozionata nel ricordare come questo libro sia nato anche grazie a Ruth Dureghello e alla Comunità Ebraica di Roma: “Questo libro è frutto di due anni di ricerche. Ricerche che hanno avuto degli aiuti, tra cui quello di Ruth che ha creduto in me”. Inizia così il racconto di alcuni passaggi del libro da lei affrontati, anche grazie all’archivio personale della famiglia Terracina con l’aiuto fondamentale del nipote Ettore. Piero non voleva un libro noioso con date storiche, ma qualcosa di più personale. Una storia che emoziona i lettori, un libro interessante e scorrevole che grazie alla storica Elisa Guida ci dona un nuovo ricordo su Piero Terracina e la sua famiglia.