Tornare a sorridere a teatro con le commedie in giudaico
romanesco. Dopo due anni di stop, la Compagnia Quasi Stabile di Alberto
Pavoncello torna sul palco con lo spettacolo “Se so fatti ricchi in sogno”, che
ha debuttato al Teatro Marconi giovedì 7 aprile e andrà in scena anche il 9 e
il 10 aprile.
Da diverso tempo la Compagnia porta in scena tematiche di
attualità e problemi della vita quotidiana, rivisitati in chiave ironica
attraverso l’utilizzo del giudaico-romanesco, lo storico dialetto che
caratterizza l’ebraismo romano.
“Per noi fare spettacoli in giudaico-romanesco, oltre che lanciare
messaggi su tematiche molto attuali, significa recuperare questo dialetto che
da molti è considerato “di strada”- spiega Alberto Pavoncello, autore della
commedia e interprete del personaggio di Anselmo Funaro – Ci rivolgiamo
specialmente ai giovani, i quali sono convinti di conoscere questo dialetto, ma
in realtà non ne comprendono la vera essenza”.
Lo spettacolo “Se so fatti ricchi in sogno” tratta il tema della
ludopatia e della truffa verso gli anziani con cui si trova a dover fare i
conti la storica famiglia Astrologo-Funaro: “Il titolo della commedia è
strettamente legato alla tematica della ludopatia che andiamo ad affrontare
nella rappresentazione – spiega ancora Alberto Pavoncello – Se so fatti ricchi
in sogno significa fare qualcosa pensando di diventare facilmente ricchi, in
realtà è tutta una bolla di sapone”.
Il laboratorio teatrale coinvolge adulti e ragazzi, dagli studenti
del Liceo ebraico Renzo Levi, che sono parte del cast o lavorano dietro le
quinte, ad adulti e figli di persone che hanno sempre amato le commedie in
giudaico-romanesco: uno tra questi è Graziano Calò, che quest’anno esordisce
nella Compagnia Quasi Stabile nel ruolo di Alberto Funaro e dedica un pensiero
speciale a sua madre Enrica: “Mia mamma era una grande appassionata del teatro
di Alberto Pavoncello e questo mi ha spinto ad
entrare a far parte della Compagnia e a fare questo spettacolo che
dedico a lei”.
Grande affluenza a teatro per la prima della Commedia; intervenuti tra gli altri anche il Rabbino
Capo Riccardo Di Segni, la Presidente UCEI Noemi Di Segni e la Presidente della
Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello, la quale, insieme a Miriam Haiun del
Centro di Cultura Ebraica, che da tempo collabora insieme ad Alberto nella
realizzazione delle commedie, ha voluto rivolgere un saluto di apertura e un
pensiero ai nostri correligionari in Israele sotto attacco a Tel Aviv: “Questi
spettacoli segnano l’importanza di trasmettere l’ebraismo e la Torah contro i
nostri nemici che ci vogliono annientare. Visto che ci avviciniamo alla festa
di Pesach, questa sera ci liberiamo, perché torniamo sul palcoscenico. A tutti un
Pesach Casher ve Sameach, con l’augurio di sorridere e gioire sempre insieme”.