Una mappa interattiva, un viaggio nel tempo e nel tessuto urbano di Roma, per raccontare, illustrare, e comprendere come avvenne la razzia degli ebrei romani per mano dei nazifascisti, che si consumò tra il 16 e il 18 ottobre del 1943. La Fondazione Museo della Shoah, in occasione dell’anniversario del 16 ottobre, presenta il progetto “16 ottobre 1943. Geografia della Deportazione” a cura di Marco Caviglia, Isabella Insolvibile e Amedeo Osti Guerrazzi.
La mappa digitale, che ricostruisce la razzia dei 1022 ebrei deportati da Roma in quei terribili giorni, da cui iniziarono i rastrellamenti in Italia, permette di “navigare” nella città, per esplorare i luoghi degli arresti, i comandi della polizia nazista, le tappe della deportazione. Arricchita da contenuti multimediali, dunque interviste a sopravvissuti e testimoni, assieme ad immagini e documenti, la mappa mostra come i rastrellamenti coinvolsero buona parte della città, e non solo la zona del vecchio ghetto.
Marco Caviglia, che ha curato il progetto, frutto dei più recenti studi storico scientifici, spiega a Shalom gli obiettivi e le finalità: «Fino a gennaio la mappa sarà fruibile sul Totem presso Casina dei Vallati, sede espositiva della Fondazione Museo della Shoah, da febbraio sarà anche on line e messa quindi a disposizione di tutti, e soprattutto, delle scuole. Abbiamo già prenotazione di scuole dove faremo, nell’aula magna, lezione in presenza davanti a studenti utilizzando la mappa». Un progetto innovativo rivolto soprattutto agli studenti, che con un linguaggio a loro congeniale e contemporaneo possono conoscere la storia. «Siamo anche riusciti ad aggiungere informazioni biografiche di 16 sopravvissuti. – continua Caviglia – La caratteristica principale della mappa è quella di avere tante fonti diverse tra loro in un unico ambiente, e queste sono geolocalizzate in 3D su una mappa d’epoca».
Alla presentazione del 15 ottobre alla Casina dei Vallati oltre a Mario Venezia, Presidente della Fondazione Museo della Shoah, intervengono Ruth Dureghello, Presidente della Comunità Ebraica di Roma, e Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Walter Veltroni presenterà il progetto, riflettendo sull’importanza dell’utilizzo di mezzi tecnologici nelle realtà museali, insieme ai giovani del progetto didattico “Radici Future” e agli studenti del Liceo Renzo Levi.