“Anche in caso di vittoria di Biden, il trumpismo ha vinto”. Lo dice Edward Luttwak in una intervista a lachirico.it ripresa dal quotidiano Libero. ”Dopo 4 anni di amministrazione repubblicana – afferma l’economista statunitense – le idee del presidente sono più forti di prima, ogni americano con un lavoro e una famiglia vota Trump, chi vuole vivere in pace, con meno tasse e più sicurezza vota Trump. Anche se Biden dovesse vincere, non cambierà questo stato di cose: il trumpismo è più forte, tra quattro anni sarà il turno di Ivanka”. “I giornaloni come il Washington Post e il New York Times – precisa Luttwak – avevano preconizzato la scomparsa dei Repubblicani, sembrava che Trump avrebbe preso più o meno 8mila voti, invece, se va bene, Biden, vincerà per un pugno di suffragi. Il che conferma il bello della democrazia: quando la gente vota, per l’establishment arrivano le cattive notizie, un po’ come in Italia, nel senso che da voi non si vota perché altrimenti vincono Salvini e Meloni. In Italia si considera pericoloso votare: per carità, ogni tanto vince qualcuno scelto dal popolo, ma è un’eccezione”. Chiunque sia eletto presidente, secondo Luttwak in Senato i Democratici non avranno mano libera senza il consenso dei repubblicani. ”Il che – afferma – è un’assicurazione per gli americani: i progetti per un Green New Deal a stelle e strisce vanno a farsi benedire, i funzionari del governo non ci entreranno in casa per insegnarci che lampadine dobbiamo usare, che automobile dobbiamo acquistare, né passerà la pazza idea di risarcire i discendenti di qualcuno schiavizzato tre secoli fa. Con una presenza repubblicana così massiccia in Senato, si ripristina un principio di normalità, per il resto l’alternanza in democrazia è sempre una cosa salutare”. Quanto alla cattiva gestione dell’epidemia, ”Trump si è comportato come un ragazzone indisciplinato sottovalutando una questione sanitaria. Riguardo invece i ricorsi per frode elettorale, la vicenda finirà in tribunale ma non sconvolgerà gli equilibri del paese. Joe Biden è una persona affidabile e convenzionale, lo conosco da quarant’ anni, con lui perdiamo l’eccentricità di Trump ma anche la sua energia. Mi auguro che Biden non riempia l’amministrazione di anziani ma che nomini anche giovani e donne, come ha fatto Trump”. In politica estera, con Biden alla casa Bianca, ”cambierà ben poco – sostiene Luttwak -: Trump non si è mai preso con Angela Merkel ma nel caso di una presidenza Biden non ci sarà un ribaltamento della politica estera Usa. Il focus ormai è il Pacifico, non l’Europa. Né ci saranno cambiamenti rispetto alla Cina”. Quanto al risultato, raggiunto da Trump, degli accordi di Abramo con Emirati Arabi Uniti e Bahrein, ”i Dem non sarebbero mai stati in grado di ottenere un riconoscimento così importante per Tel Aviv – conclude Luttwak -: Trump è anche il presidente che ha trasferito l’ambasciata a Gerusalemme. Adesso Marocco e Oman seguiranno, e non è un caso che una parte importante del mondo ebraico che conta stia già pensando a come sostenere nel prossimo futuro la figlia Ivanka. Lei sarà la prossima candidata alla Casa Bianca”. (Crc/Adnkronos)