L’amministrazione Trump perde un altro pezzo: a lasciare il suo incarico è questa volta il responsabile della politica per il Medio Oriente di Washington, Jason Greenblatt. Ad annunciarlo è stato lo stesso Trump, con un tweet in cui lo ringrazia per il lavoro svolto. “Dopo quasi tre anni nella mia amministrazione, Jason Greenblatt lascia per un lavoro nel settore privato. Jason è stato un grande amico, leale, un avvocato fantastico. La sua dedizione a Israele ed alla ricerca della pace tra Israele e i palestinesi non verrà dimenticata. Ci mancherà. Grazie Jason!”, ha scritto.
Il lavoro e il ruolo svolto da Jason Greenblatt non sono mai piaciuti all’Autorità Nazionale Palestinese che attraverso il suo giornale ufficiale, Al-Hayat al-Jadida, lo accusò di essere “un mongoloide”.
L’editoriale – pubblicato nel marzo 2019 a firma di Omar Hilmi Al-Ghoul, un ex consigliere dell’ex premier Salam Fayyad – era scritto: “E’ basso, i suoi occhi sono simili agli occhi di un mongoloide, si agita in modo sfrenato, chiunque segua Jason Greenblatt, l’inviato del presidente Trump in merito alla “Deal of the Century” si rende conto che è ritardato politicamente e che la sua condizione è molto simile alla sindrome di Down. Ma il malato Greenblatt non è l’unico ad averla: la sindrome di Down, colpisce tutti i componenti dell’amministrazione americana: chiunque esaminasse i geni generali dei componenti dell’amministrazione Trump si renderebbe conto che si tratta di una creatura politicamente storpia”.
“Sono disgustato – commentò l’ambasciatore americano in Israele, David Friedman – non per Jason (ha le spalle larghe), ma per questo totale disprezzo per il valore di ogni vita umana. ”