Gli Stati
Uniti hanno espulso, trasferendolo in Germania, Jakiw Palij, ex guardiano del
campo di concentramento nazista di Trawniki. “Attraverso estesi negoziati,
il presidente Trump e il suo team hanno assicurato il trasferimento di Palij in
Germania portando avanti gli sforzi collaborativi degli Stati Uniti con un alleato
europeo chiave”, ha annunciato la Casa Bianca. “Gli Stati Uniti non
intendono tollerare chi ha favorito i crimini nazisti e altre violazioni dei
diritti umani, che non troveranno asilo sicuro sul suolo americano”,
precisa il comunicato. Nato 95 anni fa in quella che oggi è Ucraina, Palij era
emigrato negli Stati Uniti nel 1949 dopo aver nascosto il suo passato nazista.
Nel 1957 ha ottenuto la cittadinanza americana e per oltre cinquant’anni ha
vissuto a New York, nell’area del Queens. Nell’agosto 2003 un tribunale di New
York gli ha revocato la cittadinanza dopo la scoperta del suo ruolo a Trawniki,
un lager in Polonia orientale dove in solo giorno del 1943 vennero trucidati
6mila ebrei. Nel 2004 venne ordinata la sua espulsione e traferimento coatto in
Germania, Polonia oppure Ucraina, ma nessuno di questi paesi lo aveva voluto. Il
trasferimento in Germania è giunto dopo forti pressioni del Congresso e di
gruppi ebraici perché a Palij non fosse permesso di morire sul suolo americano,
come è già successo prima di lui a nove collaboratori di nazisti per i quali
l’ordine di trasferimento non è stato portato a compimento a causa
dell’opposizione dei paesi che avrebbero dovuto accoglierli.