Un manga per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas. A realizzarlo la nota fumettista giapponese Makoto Tanaka, che ha deciso di raccontare la storia di Noa Argamani, dopo l’incontro con il padre della giovane israeliana ostaggio a Gaza.
In seguito al massacro del 7 ottobre, Tanaka si impegna costantemente per supportare i familiari degli ostaggi, conosciuti personalmente durante una visita in Israele. Lo scorso dicembre, invece, è stata proprio una delegazione di familiari israeliani ad essere accolta in Giappone.
In questa occasione, Tanaka ha incontrato Yaakov Argamani e fra loro è nato un profondo legame: “Sono onorata di aver realizzato il manga che racconta la storia di Noa e, attraverso di essa, le storie di altre famiglie che aspettano il ritorno a casa dei loro cari. – ha detto Tanaka – Il mio sogno è quello di regalare io stessa questo manga a Noa. Come madre, posso immaginare come si sentono i genitori quando sono lontani dai loro figli. Spero che Noa e tutti gli altri ostaggi tornino a casa il prima possibile”.
“Durante la mia visita in Giappone, mi è stato presentato un Paese straordinario e sono stato profondamente commosso dal sostegno genuino e dall’amore che abbiamo ricevuto. – ha aggiunto Yaakov Argamani – Ringrazio il governo giapponese per essersi schierato al fianco di Israele e per aver chiesto il rilascio degli ostaggi. Sono grato all’artista del manga per la sua speciale creazione e per il suo impegno nel chiedere il rilascio degli ostaggi. Spero che grazie al suo lavoro potremo diffondere la storia in Giappone e ottenere il rilascio degli ostaggi il prima possibile”.
“L’opera d’arte riflette i sentimenti del popolo e del governo giapponese, che insistono sul fatto che non ci sarà alcun cessate il fuoco se non verranno rilasciati tutti i nostri ostaggi – ha affermato Gilad Cohen, ambasciatore di Israele in Giappone – Si tratta di un progetto unico nel suo genere, creato per continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sugli ostaggi in Giappone, chiedendo il loro immediato rilascio. Ringraziamo l’artista per il suo impegno senza precedenti a favore di Israele”.