È una piacevole serata estiva in Israele: l’acqua bolle in pentola, l’aria è riempita da un brusio di voci allegre e vivaci, chi sorseggia uno spritz chi addenta una fetta di pizza margherita appena sfornata, sembra di essere in Italia ma c’è una differenza… l’obbligo di mascherina qui non c’è!
Siamo in Israele, e ieri, mercoledì 2 giugno, nell’accogliente ed elegante residenza dell’Ambasciatore d’Italia Gianluigi Benedetti, arrivato alla fine del suo mandato, si sono svolte le celebrazioni per la Festa delle Repubblica italiana.
Personalità di spicco della società israeliana ed italiana all’estero, si sono riunite per celebrare la nazione e la sua storia; sono presenti ex ambasciatori israeliani in Italia come Avi Pazner e Ofer Sachs, Giuseppe Fedele, Console Generale d’Italia a Gerusalemme, il Giudice Abu Taha del Tribunale Distrettuale a Beer Sheva, Colette Avital ex membro della Knesset e ex Ambasciatrice Israeliana in Portogallo, e molte altre autorità non solo nel campo della diplomazia, ma anche nell’ambito dell’arte, della storia, dell’educazione e del cinema.
Si onora la fine del mandato dell’Ambasciatore Benedetti, e soprattutto si celebra la fine della pandemia e il progressivo ritorno alla normalità sia in Israele che in Italia. “E’ una serata piena di significato, sentimenti e memorie, ma anche, io credo, ricca di speranze per il futuro dei nostri due paesi” dice l’ambasciatore Benedetti nel suo discorso, procedendo poi a sottolineare il legame che unisce i due paesi: Italia e Israele collaborano in molti ambiti d’interesse dal commercio e la politica, all’arte, la musica e la ricerca scientifica. Benedetti quindi enfatizza come sia importante perpetuare questa relazione e scambio culturale in quanto “per l’Italia, Israele è, e deve rimanere un partner privilegiato in ogni settore e al contrario, per Israele, l’Italia è, e deve rimanere un partner chiave su cui fare affidamento.”
Dopo il discorso dell’Ambasciatore la serata è proseguita tra cocktail, buon cibo, incontri, e conversazioni. Nessun concerto, nessuna riconoscimento onorario, e nessuna accompagnamento musicale, in segno di rispetto per chi ha sofferto per la pandemia e per gli ultimi tristi avvenimenti delle settimane scorse. Un’occasione, quella di ieri, per guardare, nonostante tutto, al futuro, e recuperare un po’ di normalità, sotto il segno di “Viva l’Italia e viva gli italiani!”.