Sayyed Reza Mousavi, alto comandante delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, è stato ucciso in un presunto attacco aereo israeliano alle porte di Damasco in Siria. A dare la notizia il canale Al Mayadeen, affiliato a Hezbollah, che ha reso pubblico il nome dell’ufficiale iraniano.
Mousavi era il responsabile del coordinamento del finanziamento e del trasferimento della logistica da Teheran ai rappresentanti iraniani in Siria, nonché dei rapporti con l’esercito siriano. Considerato uno dei generali più importanti e anziani delle Guardie rivoluzionarie, corpo militare che dipende direttamente dall’ayatollah Ali Khamenei, secondo i media iraniani, si ritiene che fosse uno stretto confidente del generale iraniano Qassem Soleimani, l’ex capo della forza Quds ucciso da un drone statunitense nel gennaio 2020. I media israeliani, che hanno ripreso la notizia, hanno definito Mousavi l’omicidio mirato di più alto profilo dai tempi di Solemani.
Il governo israeliano non ha commentato l’accaduto. Non è tardata invece ad arrivare la reazione del regime iraniano attraverso una dichiarazione del presidente iraniano Ebrahim Raisi alla TV di stato. “Senza dubbio, l’usurpatore e il feroce regime sionista pagherà per questo crimine”, ha affermato Raisi. Anche il ministero degli Esteri iraniano ha rilasciato una dichiarazione, avvertendo che Teheran “si riserva il diritto di rispondere al momento e nel luogo appropriati all’assassinio” di Mousavi. Anche Hezbollah ha rilasciato una dichiarazione, definendo Mousavi “uno dei migliori fratelli che hanno lavorato per decenni a sostegno della resistenza islamica in Libano”.