“Peccato che non siamo in anni
precedenti o ti avremmo potuto bruciare”. Questa la frase antisemita che un
bambino di undici anni con la kippah si è sentito dire durante una festa di
compleanno da un suo coetaneo tra le risate degli altri compagni.
L’episodio è avvenuto a Torino e
a raccontarlo il presidente della Comunità ebraica locale, Dario Disegni, durante
l’audizione alla commissione Segre del Comune.
“Mi chiedo dove sentano certe
cose i bambini e quale sia il ruolo delle famiglie” ha detto Disegni. “Purtroppo – ha aggiunto – l’antisemitismo è un fenomeno in aumento a
livello internazionale e la percezione degli ebrei in Europa è di crescente
insicurezza. Circa il 10% degli italiani è censito come antisemita, ma c’è un
antisemitismo serpeggiante molto superiore”.
“Le due armi fondamentali per
vincere l’antisemitismo e l’odio sono l’educazione e la cultura” ha affermato
Disegni, che, riferendosi al rapporto di Amnesty international presentato ad un
convegno, svoltosi nelle scorse settimane, ha poi ribadito l’allarme per “la
demonizzazione dello Stato di Israele, e non intendo la libera dialettica su
scelte politiche, che è oggetto di discussione anche fra i cittadini
israeliani. È una cosa che ci preoccupa. Se si fanno eventi, in cui si accusa
Israele di essere uno Stato razzista e che pratica l’apartheid, si fanno accuse
infamanti, storicamente false e che finiscono per spostare l’odio verso Israele
nei confronti delle comunità ebraiche. Sono atteggiamenti che ci
preoccupano”.